Museo Archeologico Campano

L’istituzione del Museo Archeologico dell’Antica Capua nacque dall’esigenza di esporre, attraverso l'utilizzo di  moderni criteri espositivi, i reperti rimessi in luce nel corso degli scavi, effettuati nella seconda metà del XX secolo, nel territorio di Capua.
Fondato dal Canonico Gabriele Iannelli ed inaugurato nel 1874 è stato definito da Amedeo Maiuri “il più significativo della civiltà italica della Campania”.
La sede del Museo è lo storico palazzo Antignano risalente al IX secolo.
L'edificio vanta un magnifico e suggestivo  portale durazzesco-catalano con  gli stemmi degli Antignano e d'Alagno.
Nel primo periodo dell'Unità d'Italia nacque la necessità di dare forme concrete  agli ordinamenti archeologici ed artistici della paese e, a tal fine, vennero istituite delle speciali commissioni, e proprio nel 1869 si formò la "Commissione per la Conservazione dei Monumenti ed Oggetti di Antichità e Belle Arti nella Provincia di Terra di Lavoro", che constatò l'esistenza sul territorio di una considerevole quantità di materiale di raro pregio archeologico ed opere d'arte, all'epoca mal custodita e destinata ad una certa distruzione.
La commissione, al fine di evitare la perdita di un così immenso patrimonio archeologico deliberò la fondazione di un museo. Venne scelta proprio l'Illustre città di Capua quale depositaria di questi tesori, testimonianze e memorie della regione ed il Palazzo dei Principi di S. Cipriano fu la sede del museo; l'amministrazione di Caserta provvedeva alle spese di finanziamento per la gestione.
Nel 1874 il Museo venne aperto al pubblico.  Il primo direttore fui il prof. Gabriele lannelli, insigne archeologo ed appassionato e tenace organizzatore; la sua opera resse le sorti del museo per oltre trenta anni. Attualmente il museo è diretto dal prof. Giuseppe Centore.
Negli anni trenta, considerato il notevole accrescimento delle collezioni, si rese opportuno un riordinamento del museo, a cura del prof. Amedeo Maiuri.
La varietà e la vastità del patrimonio archeologico, storico, artistico e librario che lo stesso ospita, è specchio fedele della trimillenaria storia di una metropoli che ha visto avvicendarsi Osci, Etruschi, Sanniti, Romani, Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli.
La sua storia è inoltre strettamente legata ai nomi di Spartaco ed Annibale, Pandolfo Capodiferro e Pietro della Vigna, Cesare Borgia ed Ettore Fieramosca.
I reperti custoditi all'interno del museo, di preziosità incalcolabile, sono stati illustrati negli ultimi secoli da celebri studiosi e sono ancora oggi oggetto di accurate indagini.
Nel 1943 un violento bombardamento si abbattè su Capua distruggendola completamente ed il museo seguì purtroppo le sorti di molti altri edifici. Fortunatamente le collezioni in esso contenute erano state preventivamente messe al sicuro.
Seguì un lungo e faticoso  di ricostruzione, iniziato nel 1945 e portato al termine nel 1956. I lavori di ripristino dell'edificio attraverso i più moderni criteri museografici dell'epoca, permisero di rendere il museo campano tra i più importanti d'Italia e d'Europa.
II nuovo ordinamento venne curato per la sezione medievale dal prof. Raffaello Causa e per quella archeologica dai proff. Alfonso De Franciscis e Mario Napoli.
II museo è quindi suddiviso in due reparti: uno archeologico e uno medievale con annessa un'importante biblioteca; ha 32 sale di esposizione, 20 di deposito, tre grandi cortili ed anche un vasto e suggestivo giardino.
Indirizzo: Via Roma, 68, 81043 Capua CE
Orario di apertura al pubblico: Dal Martedì al Sabato 9.00 - 13.30 Domenica 9.00 - 13.00 Martedì e giovedì (apertura pomeridiana) 15.00 - 18.00