Castello Borghese Pratica di Mare

Il Castello di Pratica di Mare di poprietà della Famiglia Borghese dal 1617 sorge sulle rovine dell’antica città di Lavinium fondata da Enea a seguito del suo approdo sulla costa

Comune:Pomezia
Regione: Lazio
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Il Castello Borghese di Pratica di Mare

Il Castello di Pratica di Mare sorge sulle rovine dell’antica città di Lavinium fondata da Enea a seguito del suo approdo sulla costa. Proprietà della Famiglia Borghese dal 1617, nel corso del tempo ha costituito il centro di vita della civiltà locale e delle terre confinanti. Il Castello ha mantenuto l’impianto architettonico originario dimostrato oggi dalla sua sagoma pentagonale ,preservata anche da Antonio San Gallo il Giovane. I fabbricati del Borgo e le mura per poter garantire un efficace cinta di protezione, sono stati oggetto di vari interventi di restauro nel corso dei secoli. La sua costruzione, scelta su un poggio naturale di tufo, lo ha reso un eccellente punto strategico di controllo e gestione del territorio limitrofo. Il Borgo annesso al Castello abitato dai contadini della Tenuta di Pratica di Mare, era il fulcro di numerose attività artigianali come la lavorazione della seta, del pellame e delle argille locali. Non mancavano naturalmente le produzioni del pane a cura dell’antico forno, dei latticini e degli ortaggi. Assieme alla Chiesa di San Pietro Apostolo, situata al centro del Borgo, luogo di comunione degli abitanti, hanno garantito la vita del Castello nel corso dei secoli e segnato la storia di Pratica di Mare.

La storia del Castello Borghese

Il nome è antichissimo e compare per la prima volta nella sua forma originale di Patras in una donazione dell’Imperatore Costantino alla Basilica di S. Croce; così si esprime al proposito il Liber Pontificalis: “ Fecit Constantinus Augustus basilicam in palatio Sessoriano que cognominatur Hierusalem , in quo loco constituit domum…sub civitate Laurentum possessio Patras”.

Con tale atto iniziò il lungo predominio ecclesiastico su tutto il territorio di Pratica che porterà all’istituzione, sin dal secolo IX, di una civitas vera e propria: così già sotto il Pontificato di Marino I(882-884) si parla di una civitas Patrica donata al Monastero di S. Paolo. A questo Monastero fu poi confermata cum ecclesia S. Laurentii da Papa Gregorio VII(1073-1085), riconfermato nel 1203 da Papa Innocenzo rimase in mano ai monaci durante XIII secolo.

Nel corso del XIV e XV secolo diverse famiglie prestigiose come e i Capranica e i Massimo si succedono alla proprietà del Castello e durante questi anni il nome si trasforma da Patrica in “Pratica”.

Nel 1617 i Borghese acquistarono il Feudo mantendone la proprietà fino ad oggi e arrichendolo sin da subito di nuove difese, in particolare: la Torre del Castello fu munita di “due falconetti di bronzo, 50 archibugi, 25 picche ferrate, 6 spingarde e 4 codetti con le relative munizioni”.

L’altissima torre fu bombardata dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e nel crollare distrusse gran parte del Palazzo che non fu mai più ricostruito. La storia moderna di Pratica di Mare è legata al nome del Principe Camillo Borghese, che nei primi anni del novecento, riqualificò il Borgo, lo ripopolò e rilanciò l’attività agricola del Feudo. Dopo la scomparsa del Principe, la moglie di seconde nozze, Maria Monroy di Belmonte subentrò nella gestione della proprietà. Avviò il restauro e la ricostruzione del Borgo così come di parte del Castello dopo la distruzione causata dai tedeschi. Arricchì l’economia del Borgo creando l’Antica Fabrica di Ceramiche che nel corso della sua attività si distinse per il pregio della produzione, molto apprezzata dall’Alta Società internazionale. Il Principe Pierfrancesco, unico erede della Principessa Monroy, alla di lei dipartita nel 1964 ne raccolse la missione proseguendone l’attività. Protagonista della Dolce Vita rese il Borgo un polo d’attrazione, frequentato assiduamente da esponenti del Cinema, dell’Arte e della Cultura come Sergio Leone, Pietro Cascella, Marcello Muccini, Antonio Vangelli e tanti altri. Nel 2008, il Principe Pierfrancesco e sua moglie Grazia, hanno avviato un nuovo corso di restauro di tutto l’impianto architettonico, iniziando proprio dal centro del Borgo, con il restauro della Chiesa di San Pietro Apostolo e successivamente del Castello. Lo straordinario futuro di Pratica di Mare è tutto in divenire.

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