Palazzo Albertoni Spinola

Comune:ROMA
Regione: Lazio
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Palazzetto in Palazzo Albertoni Spinola a Roma

Il Palazzetto all’interno di Palazzo Albertoni Spinola è stato progettato dal grande architetto rinascimentale Giacomo della Porta. E’ stato uno dei più importanti architetti e scultori italiani, che ha maggiormente influenzato la sua epoca, lavorato con nomi prestigiosi e finito la cupola di San Pietro, dopo la morte di Michelangelo. La sua impronta geniale si rivela innanzitutto attraverso l’integrazione di due unità, la struttura originale del Palazzetto con quella successiva del Palazzo, che permettono all’antico Palazzetto di entrare nella nuova costruzione mantenendo la prospettiva originale della vista della chiesa di Santa Maria in Campitelli, la perfetta integrazione del giardino segreto del Palazzetto con la nuova struttura, creando un’armoniosità architettonica unica nel suo genere. Il Palazzetto è composto da tre suite di lusso, indipendenti ma collegate tra loro. Le tre residenze condividono parti comuni situate al piano terra, come i servizi lobby / sicurezza e gli uffici-business, ed ognuna ha le proprie unicità che rendono questa residenza un capolavoro del Rinascimento. Si accede alle abitazioni da diversi ingressi che consentono una privacy assoluta: attraverso la scalinata monumentale principale del Palazzo, o dal Vicolo Capizucchi da piazza Capizucchi, o dall’entrata privata al piano terreno del Palazzo, usando la scala a chiocciola interna. La Suite Giardino di 351 m2 si trova al primo piano del Palazzetto, con ingresso dal primo pianerottolo della scala monumentale. L’esclusivo giardino segreto di 177 m2 è il gioiello della residenza. C’è un altro ingresso privato al piano terra dal vicolo Capizucchi. La suite e’ composta da quattro camere da lettotre bagni, soggiorno, diverse aree lounge, sala da pranzo e cucina con entrambi aventi accesso al giardino pensile. La Residenza  è finemente arredata e decorata dai soffitti originali dell’800. La seconda e la terza residenza, denominate rispettivamente Ambassador di 325 m2 ed Executive Suite di 159 m2 si trovano al secondo piano e al piano rialzato del Palazzo. Le suite sono indipendenti ma collegate. Ci sono due ingressi al secondo pianerottolo della scalinata monumentale e un altro ingresso privato dal piano terra. Le grandi e splendide terrazze, la più piccola misura 70 m2, sono le caratteristiche principali di queste suite che vantano in totale 6 camere da letto5 bagni, un ampio salone di ricevimentosala da pranzo, diversi spazi relax ed una cucina. Entrambe le suite sono direttamente collegate con la terrazza panoramica sul tetto del Palazzo, con la sua splendida vista su tutta Roma: dalla cupola di San Pietro, dall’altare delle Patria alla Bocca della Verità. Questo capolavoro architettonico è arricchito da una piccola collezione di sei busti che facevano parte della collezione Paluzzi Albertoni (uno nella sala d’ingresso al di là del cortile e l’altro sopra le scale monumentali) e da vari affreschi sia nella Cappellina privata, che nei piani terra collegati alle suite Ambassador ed Executive, e da un basso rilievo nel giardino. La superficie totale è di circa 1500 m2, comprendente fino a 10 camere da letto8.5 bagni3 cucine, sale da pranzo, salottiarea lounge, un giardino privato, varie terrazze, una piccola cappella, e una terrazza panoramica mozzafiato con una mansarda di 86 m2, nel cuore del centro storico di Roma.

La storia

Palazzo Albertoni Spinola ed il Palazzetto posteriore si trovano nel Rione X, con ingresso dalla Piazza Campitelli n. 2, dalla Piazza Capizzucchi e dal vicolo Capizzucchi. La facciata del Palazzo grande su Piazza Campitelli venne edificata tra il 1603 e gli anni subito successivi, con alcuni interventi nella parte posteriore del 1616. Il lavoro venne commissionato dal Marchese Baldassarre Paluzzi Albertoni inizialmente a Giacomo della Porta (ca. 1540-1602), poi continuato e terminato da Girolamo Rainaldi (1570-1655), in un’area probabilmente da riedificare tra i palazzi De Rossi (poi Cavalletti) e Capizucchi. L’opera di Della Porta ha riguardato il progetto e la costruzione delle strutture portanti e delle tramezzature interne del grande edificio negli anni tra il 1560 ed il 1580 ed in particolare, successivamente, il progetto, finito dal Reinaldi alla morte di Della Porta presenta le particolarità descritte nella sezione precedente. Nel 1603 il Cavaliere Baldassarre Paluzzi Albertoni chiede la licenza per edificare la nuova facciata, allargando verso la piazza l’area delle preesistenti proprietà e allineando la nuova parete al cantonale del contiguo Palazzo Capizucchi. Nel 1616 viene richiesta un’ulteriore licenza per eseguire, attraverso Reinaldi, il progetto dell’allora scomparso Della Porta e poter fare sopra la porta posteriore del suo palazzo un arco che passasse sopra il vicolo e consentisse il passaggio alle sue ‘Case vicine’ dove si attuavano ulteriori ristrutturazioni (si tratta del passaggio ad arco costruito nella parte posteriore, all’esterno del palazzo all’altezza del primo piano). Quindi sin dall’inizio i due corpi di fabbrica poi integrati, appartenevano ad un’unica proprietà, passata poi di famiglia in famiglia. La presenza della famiglia Albertoni è richiamata nella piazza Campitelli proprio negli edifici più piccoli il cui portone d’ingresso ‘’inquadrava’’ frontalmente quello della Chiesa di Santa Maria in Campitelli. Lo stemma di famiglia con il leone passante è  presente nel palazzo, sia sopra il portale d’ingresso, sugli architrave e le nicchie lungo le scale, sia nel fregio sotto il cornicione della facciata principale in cui sono presenti altri leoni passanti e caprioli. Gli eredi della famiglia Paluzzi Albertoni adottarono dal 21 ottobre 1671 il cognome e le armi degli Altieri e il titolo di Principi per volere di Emilio Altieri (1590-1676), elevato nel 1670 al Sommo Pontificato col nome di Clemente X. In tal modo tutte le ricchezze degli Altieri confluirono nei beni dei discendenti Paluzzi Albertoni con nome Altieri. Il Palazzo di Piazza Campitelli, rimasto alla rinnovata discendenza degli Altieri per più di un secolo, fu sopraelevato di un quarto piano sull’attico e nel 1808 circa venduto dal Principe Paluzzi Altieri al famoso generale spagnolo, amministratore del patrimonio della Corona Reale di Spagna, Manuel Godoy y Alvares de Faria Rios Sanchez Zarzosa Principe de la Paz de Basano (1767-1851). Il palazzo passò presto in proprietà del Cardinale Bartolomeo Pacca (1756-1844) che vi risiedette saltuariamente almeno dal 1819. Alla morte di Pacca, il palazzo di Piazza Campitelli restò ai suoi nipoti per circa cinquant’anni, che lo affittarono in parte a loro conoscenti, tra i quali i Cardinali Giacomo Piccolomini e Giacomo Antonelli. Successivamente, nel 1886, il Palazzo fu venduto dai discendenti Pacca alla Contessa Carolina Portalupi (1852-1891) che lo restaurò, lasciandolo ai suoi discendenti diretti, i genovesi Marchesi Spinola tra cui Maria Antonietta Spinola che sposerà poi il noto uomo politico Mario Cingolani (1883-1971). Il restauro del Palazzo si presentava indispensabile in quanto il complesso versava in un cattivo stato di conservazione, conseguenza di anni di abbandono. I lavori interessarono soprattutto parti del cortile, le scale e gli interni. Furono consolidati muri, archi e volte, rinforzati e ricostruiti solai e pavimenti, riparato il cornicione, i tetti e le terrazze, rinnovati completamente i gradini e i pavimenti dei pianerottoli dello scalone principale, rinnovati molti soffitti, soprattutto quelli decorati, la tappezzeria delle pareti degli ambienti interni, porte e finestre. Sono documentati anche interventi relativi ad una più regolare distribuzione di acqua e al rifacimento dei bagni. A questo periodo risalgono, inoltre, il nuovo ballatoio costruito sul lato sud-est, coperto a vetri e probabilmente la sopraelevazione del terzo piano verso Palazzo Cavalletti. I lavori furono consistenti, ma lasciarono inalterata la struttura del Palazzo. Nel Palazzo è tuttora presente una piccola serie di sei teste ritratte – una nell’androne dopo il cortile e le altre cinque lungo le scale – che facevano parte dell’antica collezione degli Albertoni Paluzzi, collezionisti di opere d’arte antiche. La collezione Paluzzi Albertoni si fuse dal ‘600 con quella Altieri, già notevole, andando ad arricchire il palazzo di famiglia e le altre proprietà Altieri tra cui le ville all’Esquilino e a porta Salaria. I busti presenti a palazzo Albertoni Spinola sono: “due teste marmoree antiche – una di giovane donna ed una di Antinoo  - integrate in più parti, un’altra testa marmorea antica – un sacerdote di Iside – rilavorata in età rinascimentale come un ritratto di Publio Cornelio Scipione Africano, due ritratti di ricostruzione rinascimentali in marmo – uno di Caio Giulio Cesare ed un altro probabilmente di Esiodo o di Zenone Eleate ed un calco in gesso della testa di Giulio Cesare (probabilmente dei Pacca e non dei Paluzzi) preso dalla statua conservata nel Palazzo Senatorio sul Campidoglio”. Nel 2006 sono state valutate le condizioni del Palazzo e del Palazzetto e, dopo aver approntato un importante progetto, sono stati eseguiti grandi interventi di restauro conservativo e di natura impiantistica terminati nel 2007 che hanno donato nuovamente a questo capolavoro rinascimentale, l’aspetto meritato.

I servizi del Palazzetto in Palazzo Albertoni Spinola a Roma

Benvenuto del proprietario: introduzione a Palazzo Albertoni Spinola. Suggerimenti sul modo migliore per vivere la città, luoghi da visitare come musei e grandi monumenti, eventi da vedere e una varietà di altre attività ricreative disponibili. Organizzazione di visite turistiche della città, prenotazioni per ristoranti, teatri, musei e noleggio auto e per assistere gli ospiti per tutte le loro richieste; Servizi domestici di pulizia. Business center 24 ore su 24 per restare in contatto con le proprie attività. Assistenza clienti 24 ore su 24 tramite telefono e assistenza personale

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