Villa Banfi - Ex Convento di San Francesco

Comune:Vimercate
Regione: Lombardia
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Villa Banfi - Ex convento di San Francesco

Costruito intorno alla metà del Duecento ai margini di quello che rappresentava allora il centro abitato di Vimercate, il convento di S. Francesco è tra le più antiche fondazioni minoritiche in area milanese. Affermatosi nel Trecento come importantissima e vitale istituzione religiosa, la struttura subì molteplici rimaneggiamenti tra il XV ed il XIX secolo. Dopo diversi interventi e aggiunte architettoniche, nel 1798 il convento, soppresso dalla Repubblica Cisalpina istituita da Napoleone, fu messo all'asta e acquistato dalla famiglia Banfi che lo destinò all'uso abitativo, funzione che persiste fino ai gironi nostri. In zone diverse dell'ex convento sopravvivono alcuni affreschi frammentari che consentono di individuare due successive campagne decorative all'interno della chiesa durante la prima metà del Trecento, testimoniando il prestigio conseguito dal monastero in quel periodo. Il frammento più integro, raffigurante la Madonna della Misericordia.

La Struttura

Il complesso conventuale è articolato intorno al chiostro, ristrutturato nel XVI secolo e chiuso a sud dalla chiesa; vi sono collegati inoltre altri edifici a uso residenziale e un’interessante corte rustica, con muro di cinta e portale verso la strada che risalgono al XII-XIII secolo. La più antica sopravvivenza del complesso è il portale romanico che dava accesso al cortile del convento. Sulla muratura, poi inglobata nel muro di cinta, è presente un portale con arco a tutto tondo, che si vede sia all’interno del cortile, identificato come cortile colonico, che all’esterno. All’esterno il portale era sormontato da una lunetta, che presentava un affresco con la Beata Vergine. Nel 1971 venne invece collocato un bassorilievo con S. Francesco tuttora esistente. La chiesa, a navata unica con tre altari, edificata alla fine del XIII secolo, vide un primo intervento di ristrutturazione a metà del XV secolo. L’edificio fu quindi allungato alla fine del Seicento e dotato di una nuova facciata di mattoni a vista nel Settecento. La chiesa venne occupata dai soldati dell’esercito sabaudo durante il Risorgimento. Dopo la battaglia di Magenta (4 giugno 1859), quando i franco-piemontesi sconfissero gli Austriaci, alcuni alti ufficiali e lo stesso Vittorio Emanuele II si accamparono a Vimercate. L’attuale campanile non è originario, ma realizzato “in stile” negli anni 1907/1908, dopo che un fulmine aveva colpito il campanile originario. Sulle pareti della scala interna del campanile sono presenti affreschi, molto rovinati ma interessanti, che si possono datare intorno al 1340.

Il Territorio

Vimercate è una cittadina immersa nell’operosa e dinamica Brianza che, in questi tempi di mutamenti e trasformazioni, ha saputo conservare e valorizzare un patrimonio storico artistico di alto valore, sviluppando nuove potenzialità culturali e turistiche e mantenendo un ruolo di riferimento per tutta l’area circostante. Il nuovo ospedale, la rinomata biblioteca civica; il Must Museo del territorio vimercatese; il quartiere Torri Bianche sono solo alcuni esempi di questa “vivacità” che appartiene a Vimercate fin dai tempi più antichi. Vimercate ha infatti oltre duemila anni di storia. Le più antiche testimonianze materiali risalgono all’età romana, con il ritrovamento di numerosi reperti archeologici. Sin dall’età medioevale Vimercate svolse importanti funzioni religiose e amministrative: dell’epoca rimangono tuttora tracce importanti come la centrale Chiesa Plebana di Santo Stefano con la poderosa torre campanaria; la via Cavour, lungo la quale si incontrano edifici storici di pregio fra cui l’Oratorio di Sant’Antonio con i suoi affreschi quattrocenteschi e il Ponte di San Rocco, vero emblema della città, unico esempio lombardo di ponte fortificato medievale. Nelle vicinanze di Vimercate vi è anche il Casino di Caccia Borromeo, con il ciclo di affreschi in stile gotico internazionale della 2ª metà del '400. Tra queste antiche meraviglie della Storia di Vimercate nasce anche il Convento di San Francesco

Gli Affreschi

In zone diverse dell’ex convento sopravvivono alcuni affreschi frammentari che consentono di individuare due successive campagne decorative all’interno della chiesa durante la prima metà del Trecento, testimoniando il prestigio conseguito dal cenobio in quel periodo. Una prima fase decorativa, risalente agli inizi del Trecento, è documentata sulla parete nord del campanile da semplici brani ornamentali con stelle caudate in risalto sull’intonaco bianco, sul tipo di quelle che decoravano originariamente il duomo di Monza.

LA MADONNA DELLA MISERICORDIA

Un affresco, ancora bizantineggiante, del quarto decennio del XIV secolo, rappresenta la Madonna della Misericordia, mentre sulle pareti del campanile dell’ex chiesa sono presenti parti superstiti di un ciclo trecentesco di vasto respiro, illustrante scene della vita di Cristo e immagini di devozione

LA CROCEFISSIONE E SANTI

L’affresco della Crocefissione e Santi del 1354 è l’unico presente nel convento di San Francesco di cui si conosca la datazione precisa. Su una parete del corridoio dove si trovava l'affresco prima che fosse restaurato, c'è una lapide in marmo con una citazione incisa dalle Memorie del Conte Giorgio Giulini: “ISTUD ALTARE CUM PICTURIS QUE SUNT IN ISTO PARIETE FECIT FIERI DOMINUS GUIDOLUS PIXIT TUNC MARTEXANE PRO DOMINO MEDIOLANI MCCCLIIII.” Si presenta ora diviso in due parti: a destra la Crocefissione, con al centro il crocefisso e ai lati la Vergine e San Giovanni Evangelista; sulla parte sinistra sono invece raffigurati due santi: San Giovanni dei Pellegrini e Santa Francesca Romana. Le due scene sono separate da una sottile colonna tortile policroma. L’opera, una bella composizione caratterizzata da disegno fermo e sapiente uso del colore, è una prova della diffusione dell’arte giottesca in tutta la Lombardia nella prima metà del Trecento.

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