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Villa Bolzonella

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Villa Bolzonella

| Saloni per eventi: 2 | Saloni per Matrimoni: 2
Posti per Matrimoni: 100

Situato nel cuore del Veneto, non lontano da Venezia, Villa Bolzonella è legata alla storia del territorio e al governo delle acque, alla bonifica dei beni paludosi e alla coltura del riso.
La Villa, il giardino, l’Oratorio sono datati a partire dal 1500, mentre l’antica Torre Medioevale risale al 1200.
Una grande costruzione dalle linee semplici, circondata da un grande giardino all’italiana a cui si affianca armoniosamente un giardino all’inglese, attribuito al celebre architetto e paesaggista Jappelli.
Per la sua posizione geografica, per le caratteristiche dei suoi spazi, per le sue grandi scenografie interne ed esterne, rappresenta un luogo insolito, affascinante e pieno di Charme.

La Storia di Villa Bolzonella
Appartenne inizialmente alla famiglia Carturo: Benvenuto da Carturo fu incaricato dalla Repubblica di Padova di costruire le Mura di Cittadella (1220); egli prese il nome di Cittadella e con lui tutti i suoi discendenti. Nel 1975 la Contessa Andreina Cittadella Vigodarzere adottò la nipote, la Contessa Alessandra Giusti del Giardino, lasciandole in eredità tutti i suoi beni di Bolzonella e dal 2020 la proprietà è del figlio di quest’ultima, Pietro Imperiali di Francavilla.

Tutto il complesso di Bolzonella, ossia la Villa, l’Oratorio, il giardino e gli annessi, sono sati dichiarati Monumento Nazionale dopo la Prima Guerra Mondiale e datati a partire dal 1500.

La Villa, detta anche palazzo, fu definitivamente ampliata e modificata nel 1656 (come si nota nell’iscrizione sul timpano centrale della facciata posta a sud) ed è costituita da un’enorme costruzione in mattoni, dalle linee semplici.

La storia, i segreti, gli amori e i dolori legati a questo luogo sono ancora oggi custoditi all’interno di questa dimora, piena di ricordi. Un portico Neopalladiano conduce alla Sala d’entrata, decorata in stile inglese con colonne in stile dorico, dove si affaccia uno dei luoghi più sorprendenti di questa dimora, il Salottino degli Uccelli. Fu decorato nel XIX Secolo da un antenato della famiglia. Lui stesso inventò le cornici in legno di rosa, provenienti dal giardino, e i preziosi dipinti a tempera. Più di cento dipinti raffiguranti diverse specie e alcuni trofei di uccelli impagliati adornano le pareti di questa stanza incredibile, dove domina il colore blu. Da qui si entra nell’immensa ed autentica Sala da Pranzo, allestita intorno a metà ‘800 e rimasta pressoché intatta: l’enorme tavolo e le sedie dei primi del XIX Secolo furono un regalo di nozze, mentre il resto dei mobili in gusto Adams è stato progettato ad Hoc proprio per questa sala. A volte sembra quasi di sentire il fruscio degli abiti e dei ventagli, le voci, i passi di coloro che hanno attraversato questi luoghi e dietro le tende si intuiscono ombre che si insinuano tra gli alberi del giardino; in Primavera il profumo delle rose, del gelsomino e dell’erba tagliata è fortissimo.

L’Oratorio, inaugurato nel 1664, è dedicato alla SS. Trinità. Fu completamente riformato nel 1830 ad uso di Cappella funeraria, con uno stile riconducibile al celebre architetto e paesaggista Giuseppe Jappelli, per volontà del Conte Andrea Cittadella Vigodarzere, dove egli stesso fu deposto nel 1870, dimostrando il grande valore affettivo che egli aveva per questo luogo. Sopra l’erta della porta da cui si accede a monito di chi entra, è posta in rilievo una farfalla, che rappresenta iconograficamente l’anima, secondo la tradizione classica. Inoltre qui troviamo una citazione del canto X del Purgatorio di Dante “noi siam vermi a formar l’angelica farfalla”, mentre poco più in alto un’epigrafe con trascritti alcuni versi dei Sepolcri di Ugo Foscolo “su gli estinti / non forge fiore / ove non sia d’umane / lodi onorato e d’amoroso pianto”. Entrambe le citazioni fanno esplicito riferimento alla funzione funeraria della cappella, e riconducono chiaramente alla figura di Andrea Cittadella Vigodarzere e alla cerchia di intellettuali e umanisti di cui egli faceva parte, come anche lo stesso Foscolo.

Il Giardino
L’assetto attuale del giardino è attribuibile al celebre architetto e paesaggista Giuseppe Jappelli, tra il 1824 e il 1830, e fu voluto dal Conte Andrea Cittadella Vigodarzere, Senatore del Regno “… che avendo la villa uno speciale, comprensibile affetto, ha voluto in essa maggiori ampliamenti, creando un incantevole giardino con un bosco ed un lago di conifere, che si elevano anche nel prato davanti al palazzo ”. Oggi quindi il giardino è costituito da ampi prati incorniciati da rose antiche, percorsi da viali rettifili che si intersecano perpendicolarmente, adorni di numerosi limoni in vaso. Intorno a questo giardino formale si estendono due lunghi viali di carpini, tigli, aceri e farnie che seguono la linea d’acqua della Peschiera, la quale presenta una forma a U rovesciata; la Peschiera separa a est un boschetto di esemplari arborei datati e pregiati, con lievi movimenti di terra e sentieri, che conducono a piccoli prati e radure, in evidente stile paesistico.

Servizi
E’ possibile effettuare visite guidate al giardino, alla Chiesa e ad alcune sale interne, con prenotazione anticipata.

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    Dove si trova la Dimora

    Regione: Veneto
    Città: Cittadella (PD)

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