Casa Foffani e Cantina

Comune:Trivignano Udinese
Regione: Friuli-Venezia Giulia
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Casa Foffani e Cantina: Appartamento a Clauiano

Dipende tutto da quale porta scegli per entrare: Casa Foffani è alquanto sfaccettata. Ad esempio, se entri dal cancello di ferro sulla piazza, ti troverai davanti un piccolo cane accogliente e festoso, amante dei bambini. Arrivi nel primo cortile, e ti rendi conto che sei entrato in un mondo parallelo dove il tempo è messo in stand-by, sospeso, interrotto nel suo scorrere. Se entri invece dall'Antico Cantinone, ti basta guardare a terra per renderti conto del passaggio che stai facendo: un pavimento rustico originale, vecchio di 400 anni, che di cose ne ha viste che noi umani non ci immaginiamo nemmeno. E poi ti si para davanti quel cortile: nascosto, segreto, solo per i tuoi occhi. Roselline antiche arrampicate fin sul tetto.

Ti devi adattare tu, perché far chiasso in quel cortile è cosa pressoché impossibile. E alla fine cedi, entri in modalità contemplativa. Fermi gli occhi sulle steli di mosaico moderne del Maestro Candussio, e cominci ad ascoltare la quiete che ti parla. Ti avvii lungo il vialetto, e subito ti cattura il tronco vissuto del glicine secolare. Se hai la fortuna di passarci a fine aprile, quando fiorisce, ti trovi sotto ad un miracolo floreale: una tenda lilla tenue che arriva fino alla cima dell'albero. Ma che accordi avranno mai preso, quel glicine e quel platano, per decidere di far vita comune in quel modo? Vien da chiedersi se si siano segretamente sposati.

Continui lungo il vialetto, tenendo d'occhio le eterne radici senza fine del glicine, sempre in cerca di altre simbiotiche alleanze con altri alberi, e via via, lunghe, fino alla cantina di produzione dei vini. Anche se non é settembre, il profumo di vino che viene lavorato o travasato aleggia molto spesso vivace e fruttato nell'aria tutto intorno. Gioia per le narici, ed ennesimo tuffo fuori dal tempo.

Dopo la cantina, ti si spalanca davanti il giardino. In ogni stagione, c'è qualcosa da vedere o da mangiare. A primavera il prato prima del primo sfalcio d'erba si copre di azzurro, tanti sono i nontiscordardimé. E poi un fiume di iris, le rose antiche, il vecchio pero. Ad ogni stagione, i suoi frutti: ciliegie, mele, pere, albicocche, fichi, kiwi, cachi e nespole. 

Nascosto è la parola d'ordine a Casa Foffani. Anche il giardino, seppure grande, è nascosto. Dalla strada lo intuisci appena. La regola è sempre quella: bisogna entrare dalla piazza, e passare la barriera del tempo. Entrare all'interno. Lasciare che la Casa decida che sei un ospite gradito, e ti adotti. Solo dopo ti accorgi di tutto, perché è la Casa stessa che te lo fa sentire.

Sulla destra nella prima parte del giardino ci sono delle insolite "presenze": silenziose, immobili nell'erba, e molto pigre. Animali strani. Forse nemmeno dei veri animali. Insomma, "presenze".

In fondo al giardino, c'è la vigna, il luogo in cui il vino abita prima di diventare vino. Là le piante magiche assorbono gli elementi, parlano con la pioggia, il vento, la brezza serale d'estate, i temporali... e poi la nebbia, la neve. Assorbono cielo e sole. E l'uva ne conosce le storie.

Torni indietro passando dall'altro cortile, quello più aperto e più grande, quello dove passano i trattori. C'è anche il mitico vecchio Ford blu, ancora attivo in campagna. Gli anni non si dicono, ma li porta bene. Quando lo lustrano poi fa ancora la sua bella figura.

E poi ancora l'antico granaio con la mostra "I Colori del VIno" e dove, grazie al pianoforte a coda,  si tengono concerti per piccoli gruppi di appassionati, musica dal vivo e tanti uccellini di sottofondo. Dentro i muri, Casa Foffani scorre secondo il proprio tempo.

E' un piccolo mondo raccolto, un mondo dentro al mondo esterno. Una casa borghese antica, in un contesto rurale ben conservato. Muri impregnati di ricordi. Pareti tranquille. Parecchio silenzio.

Là fuori, la vita si muove correndo e con eterna impazienza. Qui dentro, cammina sempre puntuale, appoggiando bene i piedi sulla terra. Benvenuti!

La storia di Casa Foffani

Il paese di Clauiano è costituito in prevalenza da palazzetti e case settecentesche o trasformate in quel periodo, e costituisce nel suo complesso un ottimo esempio di architettura tradizionale e rurale friulana scevro da interventi distruttivi o inserimenti contrastanti nelle vie principali. Tra gli edifici di maggiore spicco, sulla piazza, è situato il complesso padronale Calligaris ora Foffani. L'abitazione principale ed i fabbricati annessi si trovano oggi quasi nella stessa configurazione riprodotta da una antica mappa del 1774, ed è sempre stata abitata dalla Famiglia Calligaris, come risulta da documenti datati 1608 e 1687. Oggi, unico proprietario è Giovanni Foffani, figlio di Maria Calligaris.

La casa rurale e l'azienda agricola

La casa dominicale risale al XV/XVI secolo. Il complesso è un esempio di architettura rurale e borghese, destinato storicamente ad azienda agricola e in particolare alla produzione di vino (documentata ufficialmente fin dal 1789) e all'allevamento dei bachi da seta. Nel 1704 venne ceduta una parte del cortile, e a seguire venne edificata la "torretta", grazioso appartamentino con l'antica stretta scala in legno e gli stucchi dell'epoca sui soffitti del primo piano. Sempre in quell'epoca, vennero costruiti altri annessi, il muro di cinta e spostato l'ingresso sull'attuale Piazza.. In epoca ottocentesca, poi, venne rivestita in bugnato rustico a mezza altezza la facciata dell'edificio dominicale. Durante la seconda guerra mondiale, l'abitazione fu sede prima del comando tedesco e poi di quello americano.

Il complesso dominicale Foffani, ora Azienda Vinicola, offre una valida testimonianza di realtà archietettonica legata a quella tradizione rurale e borghese più che a quella dell'edilizia nobiliare. In posizione dominante sulla piazza del paese, è collegato direttamente alle vigne retrostanti. La vocazione agricola, pertanto, non si spegne, neanche dopo 400 anni.

Ricordi della Seconda Guerra Mondiale

Dagli appunti di Giovanni Foffani: Questa casa e la Guerra

Maria Teresa Calligaris abitò in questa casa assieme al padre Piero, mio nonno, alla madre Ida, mia nonna, ed alla sorella Nelsa durante tutta la seconda guerra mondiale. Ma lei e la sua famiglia non ci vissero da soli. L’abitazione fu presto requisita, tranne due stanze, dai tedeschi, che ne fecero la sede del comando di zona e vi rimasero per lunghi anni, fino alla ritirata. La famiglia del nonno pranzava in tinello ed i tedeschi nella cucina, più grande. Non ho particolari racconti di quei tempi, salvo che lui continuava a girare per i campi coi cani, ma sempre col fucile da caccia carico in spalla...se si fosse presentato qualche malintenzionato. Ma non lo usò mai. Durante il giorno a volte i soldati andavano in granaio a sparare contro i muri, che portano ancora i segni di quelle pallottole. La sera si ritiravano nelle loro camere da letto, e credo che la convivenza sia stata, in fondo, molto civile, sempre nel rispetto delle reciproche distanze.

Dopo l’episodio della tentata fucilazione degli ostaggi davanti alla chiesa e la precipitosa fuga (o la cattura, non so) dei tedeschi, la casa continuò ad essere occupata, ma dagli americani, con i quali si stabilì subito un rapporto di simpatia. E’ singolare pensare che i soldati dei due eserciti fossero stati, in tempi diversi, entrambi alleati dell’ Italia.

Verso la fine della guerra cominciò a comparire a volte mio padre, che veniva in motocicletta da Padova, dopo due anni di Albania con il Battaglione degli Alpini Val Leogra della Julia. In città avevano fame, e rimase storico un giorno che la cameriera raccontò il mattino che “il professore si è mangiato un’intera forma di formaggio presa dalla cantina”.

I servizi di Casa Foffani e Cantina

Visite guidate all'Azienda, singole o di gruppo, su prenotazione, con annesso tuffo nella tipica atmosfera di Casa Foffani. Spuntini di vario genere, freddi, a base di affettati e formaggi locali, che nella bella stagione si gustano all'aperto, nel romantico cortile principale.

I Vini

Degustazione dei nostri vini, che ci viene solitamente richiesta contestualmente alla visita di gruppo all'Azienda. Spieghiamo nel dettaglio il terroir, le diverse tecniche di produzione, e i singoli vini approfonditamente, in modo da comunicare e far percepire le caratteristiche dei vitigni, le particolarità dell'annata, la storia dietro ogni vino e soprattutto la sua personalità emozionale.

Perché se non ci si emoziona bevendo un buon vino, allora manca una parte importante del piacere che trasmette questa antica bevanda. La degustazione è sempre di tipo professionale, ed è disponibile in diverse lingue e diversi livelli di approfondimento.

L'Appartamento

Un grazioso appartamento di due camere ognuna con bagno. Una scala in pietra conduce alla camera al primo piano, con vista sui tetti del borgo, un' antica, stretta, scala in legno alla camera nella torretta con vista sul grande giardino. Completano l'alloggio una piccola cucina abitabile ben attrezzata ed un soggiorno "estivo " al piano terra fronte giardino dove si intrattengono volentieri gli ospiti. 

Situato al centro del Friuli questo alloggio è una ottima base di partenza per ferie in famiglia e per chi ha voglia di esplorare la Terra Friulana, data la vicinanza con tutte le principali attrazioni turistiche e storiche locali: località balneari come Grado, Sistiana o Lignano, le montagne friulane,  città d'arte e siti UNESCO, Palmanova, Aquileia, Cividale o Udine ,Trieste e persino Venezia! Tutte mete facilmente raggiungibili da Clauiano,  uno dei Borghi più belli d'Italia, per una vacanza che non conosce noia. 

La pittrice antroposofica Margherita Gabrielli

All'interno dell'Azienda è alloggiata nell'antico granaio anche l'opera completa della pittrice antroposofica Margherita Gabrielli, visitabile solo dietro prenotazione e per piccoli gruppi. Interessante percorso artistico per chiunque sia ricettivo a questo particolare genere di pittura e di forma d'arte, e per chi voglia approfondire la filosofia steineriana e l'antroposofia in genere. Un gioiello introvabile per chi è assetato di rarità.

L'appartamento e l'Antico cantinone chiusi nei mesi di dicembre e gennaio.

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