Circumnavigare il lago di Como è un’esperienza talmente imperdibile che ormai il Lario è diventato la meta dei sogni per il turista alto spendente internazionale, con la spinta del fenomeno “destination wedding” dal mondo arabo, indiano e naturalmente americano. Questa capacità di attrazione globale complica naturalmente i piani di chi si lancia alla scoperta delle spettacolari ville vista-lago perché nella bella stagione – come in ogni località italiana di fama mondiale – c’è da tenere in conto un certo affollamento e soprattutto è il caso di prenotare per tempo l’accesso alle dimore storiche che si incontrano lungo il nostro percorso effettuabile in auto o in alternativa via lago, con l’efficiente servizio offerto dalla società di navigazione che offre il vantaggio di evitare traffico, file, multe e problemi di parcheggio.
Fatta questa premessa, è tempo di studiare un itinerario che ci porterà, partendo da Lecco, a scoprire le meraviglie di questo lago incantevole, con una possibile deviazione verso nord per ammirare anche le bellezze della Valtellina, che con il Lario ha un rapporto che potremmo definire “di origine” perché in fondo è l’Adda, che scorre in Valtellina, ad alimentare le acque del lago di Como.
La prima parte del percorso va effettuata necessariamente in auto perché da Lecco ci si sposta verso sud alla scoperta dei “laghi minori” del territorio. Naturalmente una passeggiata sul lungolago della città, capoluogo di provincia, è un buon punto di partenza perché induce subito al relax che ci accompagnerà in questo itinerario; al tempo stesso, Lecco è da visitare per alcune delle sue maggiori attrazioni e citiamo senza indugi il polo museale di Palazzo Belgiojoso – che ospita i musei di Storia naturale, Archeologico, Storico e il più recente Planetario – e Villa Manzoni, dove l’autore de I Promessi Sposi trascorse il periodo estivo della propria infanzia e giovinezza, approfondendo la conoscenza di “quel ramo del lago di Como…”. Come soluzione per il pranzo suggeriamo per gli amanti della tradizione il Pontile Orestino, che si trova sul Lungolario, o Nicolin per un’esperienza più gourmet, mentre tra le pasticcerie meritano una visita Pontiggia in piazza Cermenati o ArteSapori (dei maestri pasticceri Valsecchi, padre e figlio) in via Nazario Sauro. Abbandoniamo Lecco e ci spostiamo su Calolziocorte dove si trova la prima dimora storica da visitare ed è il Castello di Rossino, anch’esso di manzoniana memoria perché qui il Manzoni ambientò la dimora dell’Innominato ne I Promessi Sposi. La dimora è visitabile su prenotazione, con la possibilità di organizzare anche eventi di wine tasting, e viene utilizzata di frequente per cerimonie ed eventi privati, potendo anche disporre di una suite ricavata all’interno della torre. Da visitare, nelle vicinanze, anche il Monastero del Lavello, sempre a Calolziocorte, e il celebre traghetto leonardesco a Imbersago.
Si riparte attraversando il ponte che divide il ramo di Lecco del Lario dal piccolo lago di Olginate e si prosegue costeggiando un altro specchio d’acqua, quello del lago di Annone, scendendo fino a Cremella dove si trova la seconda dimora storica da visitare in giornata. Villa del Bono è una costruzione di fine ottocento ed è celebre per il suo immenso parco. Oggi è sede di eventi e può essere affittata per cerimonie, servizi fotografici e riprese cinematografiche, con tanto di servizio catering. La parte provvista di piscina viene concessa in locazione a richiesta da maggio a settembre. In zona si possono ammirare altri laghi minori: quelli di Pusiano e di Alserio, quello ancor più piccolo del Segrino, e poi proseguendo verso Como ci sarebbe il lago di Montorfano, presso il quale è stato creato il circolo del golf di Villa D’Este.
Il centro storico di Como non può certo essere ignorato, perché almeno la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e il Palazzo del Broletto di epoca gotico-romana, entrambi situati in piazza Duomo, vanno visitati, al pari della Basilica di San Fedele; imperdibili anche le passeggiate sul lungolago e l’esperienza dell’ascesa a Brunate con la funicolare. Da Como si prosegue costeggiando il lago fino a Cernobbio, sede di importanti ville tra cui spicca la terza dimora storica del nostro itinerario. Si tratta di Villa Pizzo, costruita su uno sperone roccioso fra Cernobbio e Moltrasio, situazione che la rende pienamente visibile solo dal lago. Edificata dalla famiglia Mugiasca, divenne rifugio di uomini e donne in fuga da Como durante la peste manzoniana del 1629 e fu allora che, grazie al contributo di queste famiglie, vennero realizzati i terrazzamenti sui quali oggi si estende il suo grande parco, diventato uno dei principali punti di attrazione della villa che ospitò anche lo scienziato Alessandro Volta, qui ricordato da un monumento commemorativo. Nella storia della dimora si sono succeduti diversi proprietari che oggi l’hanno resa accessibile al pubblico attraverso visite guidate, su prenotazione, e affittandola per eventi privati e cerimonie.
Il viaggio prosegue raggiungendo Laglio, salito agli onori della cronaca per la villa acquistata da George Clooney. Per un pranzo memorabile vista lago, la soluzione ideale si chiama Crotto dei Platani, in località Brienno, locale incastonato nella roccia tra il lago e il monte Gringo. La strada continua con le località di Argegno e poi di Sala Comacina, da dove volendo si può raggiungere l’Isola Comacina per ammirare il Complesso dei SS. Faustino e Giovita e le tre case per artisti costruite dall’architetto Pietro Lingeri in stile razionalista nel 1940, riferendosi al modello della casa per vacanze di Le Corbusier.
Superata la località di Ossuccio, si arriva alla quarta dimora del nostro itinerario. Casa Vittoria a Tremezzina è la foresteria di una villa che fu della celebre famiglia aristocratica milanese Litta Modignani. Progettata dall’architetto Luigi Tatti e costruita in forme neoclassiche durante la prima metà dell’Ottocento, è circondata da un giardino affacciato direttamente sul lago, da cui è accessibile dal lago mediante un pontile che consente l’attracco di motoscafi e idrovolanti. Recentemente restaurata a cura dell’architetto Cristiana Vannini, Casa Vittoria rappresenta la soluzione ideale per chi vuole godersi qualche giornata di ferie in uno dei punti più suggestivi e rilassanti del Lario, con quattro camere a disposizione degli ospiti arredate con mobili e quadri d’epoca e naturalmente con vista lago e giardino. Inoltre, Casa Vittoria è posizionata nelle vicinanze della quinta dimora da visitare che si trova sempre a Tremezzina ed è Villa Sola Cabiati. Residenza estiva dei duchi Serbelloni fin dalla sua edificazione, risalente agli inizi del Cinquecento, poi passata sotto la proprietà dei conti Sola Cabiati e oggi appartenente ai loro discendenti, la villa con giardini all’italiana e parco secolare è disponibile per settimane di vacanze con staff a disposizione degli ospiti (governante, chef, maggiordomo e cameriera) e poi per eventi, cene e colazioni, servizi fotografici o cinematografici, matrimoni. A completare l’offerta di charme concorrono il parcheggio interno, la piscina con cottage e solarium, l’elisuperficie e un posto barca privato.
Da Tremezzo il viaggio prosegue affrontando la parte più settentrionale del lago e superato Menaggio, bivio per l’eventuale deviazione verso Porlezza e il lago di Lugano ma anche luogo di ammirazione di un particolare canyon denominato Orrido di Sanagra, e il borgo di Rezzonico con il suo bel castello, si può raggiungere Dongo che deve la sua fama certamente ai fatti storici che qui sono avvenuti al termine del secondo conflitto mondiale, ma anche a due dimore storiche come La Casetta nel Parco e Villa Rubini Redaelli. La Casetta nel Parco è un’antica costruzione in pietra e si trova all’interno di un parco di oltre un ettaro non lontano dal lago. Fu acquistata alla fine dell’800 dall’ingegner Giulio Rubini, deputato del Regno e per tre volte ministro, e offre la possibilità di trascorrere una vacanza in pieno relax nel suo attico con camino nel soggiorno, terrazzo vista parco e montagne, tre camere da letto e due bagni, ed è affittabile per tutto l’arco dell’anno.
Fu sempre l’ingegner Rubini a realizzare Villa Rubini Redaelli nella stessa epoca, in stile lacustre, come regalo di nozze per la figlia Luigia che andava in sposa a Lino Redaelli, rappresentante di una famiglia lecchese proprietaria di acciaierie. La villa, e in particolare il giardino, sono stati completamente ristrutturati nei primi anni ’60 grazie a un rivoluzionario progetto dell’architetto Francesco Clerici. La dimora, con tanto di piscina ovale, è affittabile nei mesi di maggio, giugno e settembre come casa vacanze e per destination wedding, matrimoni, ricevimenti, workshops e può ospitare fino a un massimo di 18 persone per il pernottamento.
Colico viene considerata la porta di uscita dal lago di Como, per chi proviene da sud come noi in questo viaggio, ma prima di entrarvi attraverso il Ponte del Passo si può ammirare sulla sinistra, oltre la riserva naturale Pian di Spagna, l’ultimo dei laghi visitabili in questa zona davvero unica della Lombardia e si tratta del Lago di Mezzola, che segna di fatto il punto di congiunzione tra le province di Como, Lecco e Sondrio. Da qui in poi, si può scendere nuovamente verso Lecco, in un percorso suggestivo di luoghi manzoniani sulla sponda orientale del Lario, o entrare in Valtellina per visitare l’ultima delle dimore storiche accessibili lungo questo itinerario. Si trova a breve distanza da Sondrio ed è Roseto del Drago di Casa Cassan, nel centro storico di Ponte in Valtellina. Qui si possono ammirare affreschi, cortili, giardini con fioriture di rose che danno il nome alla dimora, senza timore di far troppo tardi perché a Roseto del Drago si può anche pernottare con quattro appartamenti a disposizione della clientela. E per la cena in zona, val la pena di salire fino a Teglio, per assaggiare i “mitici” pizzoccheri specialità del borgo e dell’intera Valtellina: per individuare il giusto indirizzo è sufficiente curiosare tra i ristoranti associati all’Accademia del Pizzocchero. E buon appetito!