Questo รจ un viaggio che ha come destinazione non solo la Sicilia delle coste, ma anche quella piรน genuina e meno conosciuta dalla massa e, per tale motivo, ancora piรน affascinante da scoprire. Tra i paesi che visitiamo compare immediatamente Canicattรฌ, che, nellโimmaginario collettivo, viene ricordata come una cittadina lontana da raggiungere in assoluto, in quanto, storicamente, nellโ800, a livello ferroviario, davvero oltre non si poteva andare. La linea ferrata Caltanissetta-Canicattรฌ fu, infatti, inaugurata nel lontano 1876 e rappresentรฒ a lungo il punto piรน meridionale della rete ferroviaria dellโallora Regno dโItalia. Oltre le colline ed i vigneti canicattinesi, a quel tempo, si poteva procedere soltanto a piedi o a cavallo ed anche se il trasporto pubblico, in quasi 150 anni, non ha fatto significativi passi in avanti, va detto che oggi esistono molti collegamenti ferroviari e con i pullman. La scelta dellโautomobile rimane, perรฒ, sempre la migliore, a tratti anche necessaria, affinchรฉ chi sceglie di visitare questa parte di Sicilia, possa spostarsi agevolmente tra le province di Enna, Caltanissetta e Agrigento, ammirando i magnifici luoghi e borghi che si incontrano lungo lโitinerario.
Poniamo come punto di partenza e anche di arrivo la cittร di Agrigento, che con la Valle dei Templi, sua piรน importante attrazione, dal 1997 patrimonio mondiale dellโumanitร , non ha di certo bisogno di troppe presentazioni. La grandezza e la magnificenza dellโintera valle testimoniano quanta importanza dovesse avere, in epoca antica, la cittร che diede i natali al filosofo Empedocle, il cui nome rivive anche nellโomonima cittadina, dove รจ presente il porto di Agrigento. Una rapida deviazione verso ovest, oltre Porto Empedocle, consente ai visitatori di ammirare la Scala dei Turchi, altro luogo incantevole, dal punto di vista paesaggistico, divenuto anchโesso Patrimonio dell’Unesco. La sua visione ai turisti e ai cultori attratti dalla falesia bianca friabile a picco sul mare, lascia traccia indelebile della meraviglia della natura di quel luogo, non piรน percorribile a piedi per consentirne la piรน ampia tutela del paesaggio nel corso del tempo. Dopo la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi, vale la pena di dedicare ad Agrigento ancora un poโ di tempo per la visita al Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo, che, con i suoi reperti provenienti anche dagli scavi dei templi, in uno al Giardino di Kolymbetra rappresentano unโeccellenza della zona. Non puรฒ mancare la visita alla casa di Luigi Pirandello che, ad Agrigento, nacque in unโelegante dimora signorile, oggi convertita in museo, dove la memoria del grande autore, premio Nobel, รจ un orgoglio per i siciliani, e non solo. Dopo lo shopping nella centrale via Atenea, sono da provare le specialitร , dolci e salate al pistacchio, della pasticceria gelateria Le Cuspidi, nella nota piazza Cavour, senza trascurare di gustare, in uno dei posti piรน interessanti della cittร dei templi, la cucina della tradizione isolana, reinterpretata con un tocco di contemporaneitร , nellโOsteria Expanificio in piazzetta Sinatra.
Riprendendo il viaggio lungo la Strada Statale 115, giungiamo, prima, a Palma di Montechiaro, nei luoghi del Gattopardo e di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e, poi, a Licata, sempre sul mare, dove รจ possibile ammirare lโimponente Castel SantโAngelo, edificato dai Borboni, nel 1640, in stile barocco. In cittร , gli appassionati di fine dining vengono anche e soprattutto per la cucina di Pino Cuttaia, che qui opera nel suo ristorante principale, La Madia, e grazie al successo di Licata lo chef ha potuto aprire anche a Milano il suo bistrot Uovodiseppia.
Proseguendo il percorso, gli appassionati di archeologia possono raggiungere Gela, dove potranno visitare uno dei musei piรน importanti dellโisola, per poi proseguire verso Caltagirone, nota anche come โCittร Gratissimaโ, in quanto โgraditissimaโ ai sovrani per leย generose elargizioni al Re. Un territorio assai vasto quello calatino, che, pur ricompreso nella cittร metropolitana di Catania, arriva a lambire quello di Ragusa. A Caltagirone, famosa in tutto il mondo per l’antichissima tradizione della Ceramica, portata avanti ancora oggi con le stesse tecniche del passato, troviamo tra i migliori laboratori di ceramica dellโisola, nonchรฉ un Museoย Regionale dedicato alla storia della ceramica siciliana dalla preistoria ai giorni nostri. Il suo centro storico, dove รจ ubicato il Carcere Borbonico, museo in cui sono esposte testimonianze dellโantichissima storia della cittร e del Senato che la governava, รจ patrimonio dell’UNESCO ed appartiene all’itinerario delle cittร barocche del Val di Noto.
Da Caltagirone prendiamo la strada statale che, in poco piรน di mezzโora, ci porta a piazza Armerina, autentico gioiello della Sicilia, in cui รจ possibile visitare gli scavi archeologici e la Villa del Casale. Struttura romana di epoca tardo imperiale, la spettacolare Villa del Casale รจ tornata alla luce a seguito degli scavi iniziati nel 1950 e, grazie ai suoi mosaici famosi in tutto il mondo, a buon titolo, รจ stata inserita dallโUnesco, tra i patrimoni dellโumanitร . Piazza Armerina merita una visita, inoltre, anche per la sua Cattedrale gotico-barocca, intitolata a Maria Santissima delle Vittorie, per la Chiesa di San Rocco e per il Castello Aragonese. La locale tradizione culinaria, che rispetta tutti i canoni piรน significativi dellโisola, trova spazio nelle diverse trattorie e nei ristoranti tipici, dove per godere di ottimi pranzi e cene basterร โfarsi guidare dall’istintoโ.
Lasciata piazza Armerina non possiamo non fare tappa nellโarea archeologica di Morgantina e nel Museo archeologico della vicina Aidone, che ospita, orgogliosamente, la Dea di Morgantina, splendida opera restituita all’Italia, dopo il trafugamento e la vendita al Museo Paul Getty di Malibu.
Non paghi da cotanta bellezza, continuiamo il nostro viaggio in direzione Enna, facendo un paio di soste lungo la strada, prima, al Parco della Ronza, tra laghetti e recinzioni in cui si trovano animali di vario tipo, e, poi, alle Pietre incantate o Pietre ballerine, particolari conformazioni di roccia dall’aspetto colonnare irregolare. Prima di entrare nel centro di Enna, scegliamo come nostra base per pernottare la terza dimora storica del nostro itinerario, poco distante dalla cittร , Masseria Mandrascate. Arrivare a Mandrascate significa fare un tuffo nel passato. Perfettamente conservata, ha mantenuto integra la sua maestosa struttura fortificata del โ600, espressione del tipico โlatifondoโ siciliano. Nei cortili retrostanti, lโaccoglienza turistica trova spazio nelle sei suites, ricavate dalle originarie stalle, dalla casa del campiere, dalla carretteria e dalla selleria, che, pur conservando la loro immagine, sono arredate con mobili di famiglia e dotate di ogni comfort moderno. La piscina, panoramica sul bellissimo territorio circostante, รจ costruita con la forma caratteristica degli antichi abbeveratoi dellโentroterra siciliano, utilizzando la pietra locale. Mandrascate รจ una struttura molto ricercata per lโorganizzazione di eventi, ricevimenti, meetings e matrimoni.
Lโentroterra siciliano, con il suo fascino piรน genuino, merita una visita anche nella vicina Enna, nota come โil belvedere della Siciliaโ, per lโaltitudine decisamente elevata della Cittร , che รจ il capoluogo di provincia piรน alto dโItalia, sfiorando i mille metri nel suo punto piรน elevato. Da visitare, in una giornata, il Duomo, il Castello di Lombardia (a quota 970 metri), il Belvedere Marconi e la Torre di Federico II. Inevitabile una passeggiata in via Roma e una pausa dolce per assaggiare gli ottimi cannoli che si trovano in cittร , come quelli riempiti al momento al Bar Caffรจ Roma. Ottima anche la tavola calda di Umbriaco, che dal 1974 prepara eccellenti arancini, mentre per cena ci possiamo fermare da Trattoria La Rustica.
Dopo Enna, riprendiamo la strada in direzione Caltanissetta, facendo sosta alla Riserva naturale speciale Lago di Pergusa, che con i suoi 400 ettari di estensione rappresenta unโimportante zona umida della Sicilia centrale, tappa obbligata per gli uccelli migratori. Nel prosieguo del nostro viaggio, superando lโantico Ponte di Capodarso (รจ del 1553!), incontriamo la Riserva Naturale Orientata di Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale. Lโarea della riserva รจ stata inserita nellโelenco dei siti di importanza comunitaria, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e nel Network dei Geoparchi europei, allโinterno del parco Rocca di Cerere. Ciรฒ dimostra che, nel cuore della Sicilia, tra le province di Enna e Caltanissetta, si estende una delle piรน belle aree naturalistiche della regione, lungo il corso del fiume Imera meridionale, tra le falde del monte Capodarso e del Monte Sabucina, in un contesto archeologico e naturalistico di rara bellezza. Individuato da Italia Nostra Onlus come territorio da proteggere e salvaguardare, il sito consente ai visitatori di godere le meraviglie ed i miracoli della natura. Nel fiume confluiscono le acque di numerosi affluenti, fra i quali i fiumi Morello e Torcicoda. Questi corsi d’acqua, a carattere torrentizio, sono caratterizzati da un andamento meandriforme. L’acqua del fiume a volte abbandona il suo corso creando dei meandri simili a stagni dove nidificano molte specie animali, alcune delle quali in via d’estinzione. ร presente, inoltre, la tipica vegetazione degli ambienti rupestri con essenze tipiche della macchia mediterranea e quella degli habitat acquatici. I calanchi della riserva presentano endemismi quali l’Aster sorrentinii e la Lavathera agrigentina. Ancor prima di giungere a Caltanissetta, incontriamo lo storico edificio monumentale dello Stabilimento Averna, dove ancora oggi, in tutta la sua secolare segretezza, si produce la ricetta base dellโamaro, famoso in tutto il mondo. Proseguendo di pochi metri troviamo il ricchissimo Museo Archeologico di Caltanissetta e lโAbbazia di Santo Spirito, antica fortezza trasformata in luogo di culto dai Normanni, consacrata nel 1153 e tuttora uno dei luoghi piรน cari ai nisseni, assieme al poco distante Monte San Giuliano, dalle cui terrazze รจ possibile ammirare uno dei panorami piรน belli della Sicilia. Proprio in cima al Monte, รจ presente il Monumento al Redentore, realizzato in pietra e bronzo dal grande architetto liberty, Ernesto Basile, e collocato in uno ad altre 19 statue monumentali, in altri luoghi panoramici dโItalia, in occasione del Giubileo del 1900. Dalle balconate in pietra bianca del Monte San Giuliano, che dominano lโintera cittร e la vallata, e dallโadiacente area archeologica di proprietร privata possiamo guardare lโisola, spaziando con lo sguardo dallโEtna alle Madonie, dal Castello di Mussomeli al borgo di Sutera ed ancora al Monte Cammarata, e dal Castello di Pietraperzia alla piana di Mazzarino e Gela.
Ed รจ a Caltanissetta che troviamo lโultima incantevole dimora storica del nostro itinerario, Villa Testasecca. Realizzata nella seconda metร del XIX secolo dal conte Ignazio Testasecca, ricco imprenditore minerario, allโinterno di un parco ricco di una meravigliosa vegetazione, in un area che, oggi, รจ diventata parte integrante del centro abitato nisseno, si mostra in tutta la sua magnificenza, per imponenza e fascino, nel territorio della provincia di Caltanissetta. La dimora รจ visitabile previa prenotazione e costituisce una location ideale per ospitare eventi privati, set fotografici e cinematografici, mostre concerti e altre manifestazioni artistiche di pregio. Caltanissetta merita una visita anche nel suo caratteristico centro storico, dove รจ possibile osservare, in tutta la loro bellezza, le sue Chiese, i suoi palazzi nobiliari, i vicoli e lโantico mercato โa strata a fogliaโ, in via Consultore Benintende, oggi luogo della movida nissena. Lungo la passeggiata in centro dobbiamo dedicare tutto il tempo necessario per visitare le numerose chiese ivi presenti e, in particolare, la Cattedrale Santa Maria La Nova, in cui sono presenti i pregevoli affreschi del Borremans, la chiesa di Santa Croce alla Badia, la chiesa di SantโAgata al Collegio, con i suoi meravigliosi marmi policromi, e la Chiesa di San Domenico. Un cenno a parte merita la nostra visita al Museo Tripisciano, allโinterno di Palazzo Moncada, museo unico nel suo genere, dedicato ai bozzetti in gesso delle opere dello scultore nisseno di fama internazionale, autore, tra le tante, del monumento a Giuseppe Gioachino Belli a Trastevere, del Paolo e dellโOrtensio in Cassazione a Roma e di innumerevoli opere sparse in tutto il mondo: da Notre Dame a Parigi al Duomo di Milano, da Buenos Aires a Londra e a New York. Ed ancora la visita prosegue al Museo Diocesano presso il Seminario Vescovile, ed al Museo Mineralogico, Paleontologico e della Zolfara presso lโIstituto Sebastiano Mottura. Non possiamo concludere il nostro soggiorno a Caltanissetta senza visitare, da un lato, il Cimitero Monumentale, uno dei piรน significativi dโEuropa, che, prima di accedervi, ci fa dono della bellezza del Castello di Pietrarossa che lo sovrasta e del complesso di Santa Maria degli Angeli, e, dallโaltro lato, lโarea archeologica di Gibil Gabib con le sue due necropoli.
Il rientro verso il punto di partenza del nostro itinerario รจ lโoccasione per scoprire altre localitร e altre attrazioni presenti lungo il percorso. A cominciare dallโarea archeologica di Vassallaggi in territorio di San Cataldo, per poi proseguire verso Mussomeli, dove visitiamo il suo secolare castello che domina una meravigliosa vallata, per poi raggiugere la poco distante Sutera, uno dei borghi piรน belli dโItalia e proseguire verso la giร citata Canicattรฌ, con i suoi palazzi nobiliari (tra cui la Villa Firriato) e il sito archeologico del complesso termale Vito Soldano, senza trascurare di fermarsi ad apprezzare le bellezze della barocca cittadina di Naro.
Giungiamo soddisfatti alle porte di Agrigento, dopo aver visitato e apprezzato un’altra parte eccellente di questa splendida regione.