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In viaggio dal Garda a Verona via Valpolicella

La città di Giulietta, il lago più grande d’Italia e la zona veneta di produzione dei vini rossi nota in tutto il mondo. Ci sono tre buoni motivi per dedicare almeno un weekend della propria esistenza alla scoperta di quanto ci riserva questo itinerario tutto veronese, ma i tre giorni di cui parliamo devono essere gestiti scientificamente a livello di tempi e di organizzazione perché le cose da fare e da vedere sono talmente tante che, se ci si perde un po’ nell’ammirazione dei panorami sul Benaco (antico nome del Garda), nella pratica dello shopping tra i negozi di Verona o in qualche degustazione aggiuntiva nelle cantine della Valpolicella o della Valpantena tutte eccellentemente attrezzate per l’ospitalità degli enoturisti, allora il tempo non basterà mai e converrà prolungare la vacanza ad almeno una settimana di tempo. Mezzo di trasporto? Oltre alla classica automobile, si potrebbe osare un po’ e puntare sulla bicicletta, perché la zona è ben attrezzata a livello di piste ciclabili, se non addirittura fare la scelta estrema del trekking perché, in fin dei conti, l’intero percorso richiede una quindicina di ore complessive e che, spalmate su più giorni, non sono certo un’impresa impossibile.

Punto di partenza: lago di Garda, località Garda, dove incontriamo subito la prima dimora storica che è Villa e Parco degli Albertini, di cui è visitabile soltanto il parco monumentale progettato dal grande architetto Francesco Ronzani e che si estende sulla collina retrostante tra alberi secolari, serre, chalet, torrette, belvedere, fontane e cascatelle alimentate da un laghetto sulla sommità. Dopo la visita al parco, godetevi una bella passeggiata sul lungolago e poi, se avete scelto la soluzione trekking, inizia la spettacolare camminata fino a Bardolino, seconda tappa del nostro itinerario, mentre se siete in auto prendete la strada che sale alla Madonna del Pign per un belvedere niente male da immortalare con uno scatto.

A Bardolino incontriamo la prima denominazione vinicola del viaggio, e non sarà certo l’ultima… Ma se volete visitare un Museo del Vino ben organizzato e molto frequentato, in via Costabella si trova quello della cantina Zeni, in attività dal 1991 e provvisto anche di galleria olfattiva. Il nostro tour del Garda prevede un’altra indispensabile tappa che è rappresentata dal romantico borgo di Lazise, con il suo castello scaligero vista Lago, dove consigliamo una sosta gastronomica al ristorante Alla Grotta, con l’omonimo hotel in attività dal 1951 e specializzato sul pesce di lago; in alternativa, per chi ama pranzare direttamente sul molo, c’è la Taverna da Oreste, anch’esso focalizzato sulla cucina ittica.

Salutiamo il lago di Garda e la strada continua in direzione Pastrengo, nome che rievoca una battaglia vittoriosa nel corso della prima guerra d’indipendenza e purtroppo inutile per l’esercito sabaudo che non riuscì a sfruttarne l’esito contro l’impero austriaco. Appena fuori dal centro di Pastrengo ecco una dimora storica, Villa Padovani, al cui interno si trova la storica Corte dei Frati che è stata, nel corso della sua storia, un luogo di difesa, di pace e spiritualità, di riscatto famigliare. Il nostro suggerimento è prenotare almeno per una notte una suite tra quelle che la famiglia Padovani mette a disposizione dei propri ospiti per combinare l’esperienza della dimora storica con il piacere di utilizzare il centro benessere del Boffenigo Small & Beautiful Hotel Thermae, proprietà della stessa famiglia, che si trova a Costermano sul Garda. Per cena si può scegliere l’hotel del ristorante o, in alternativa, ci sono vari indirizzi in centro a Pastrengo, come ad esempio il ristorante Stella d’Italia in attività dal 1875.
Il giorno successivo lo dedichiamo al passaggio dalla Valpolicella a Verona. Superando l’Adige che scorre a pochi passi da Villa Padovani entriamo formalmente nella Valpolicella e nel comune di Sant’Ambrogio, uno dei cinque della zona insieme a Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar e San Pietro in Cariano a poter vantare la definizione di “Valpolicella Classica”. Ora, la permanenza in Valpolicella dipende esclusivamente dalla vostra passione per il mondo del vino, perché qui le cantine da visitare davvero non mancano. I vini promossi e tutelati dal Consorzio Valpolicella sono amati in tutto il mondo: Valpolicella classico e superiore, Ripasso e Amarone, ma senza dimenticare il nobile Recioto che rappresenta la storia del territorio ed è ancora oggi uno dei più apprezzati vini da meditazione e ideale per accompagnare i dolci delle ricorrenze. Se il tempo stringe, concentriamoci su due cantine inserite nel contesto a noi caro delle dimore storiche, e la prima si trova proprio a Sant’Ambrogio di Valpolicella. Il nome lascia intuire a chi appartiene questa antica villa: si chiama infatti Villa Serego Alighieri ed è da sempre una proprietà dei discendenti di Dante Alighieri. Fu il figlio del Sommo Poeta, Pietro Alighieri, ad acquistare nel 1353 la possessione Casal dei Ronchi nel cuore della Valpolicella storica, una grande tenuta di 120 ettari ancora oggi coltivata a vite. E sono sempre gli Alighieri a seguirne l’attività, con i vini a marchio Serego Alighieri entrati a far parte del gruppo Masi Agricola che hanno conquistato importantissimi riconoscimenti a livello mondiale, tra cui l’ingresso nella top10 di Wine Spectator (i primi dieci migliori vini al mondo) per l’Amarone Vaio Armaron dell’annata 2008. Per degustare una selezione completa dei grandi vini di questo territorio ci sono due soluzioni: o recarsi all’Enoteca della Valpolicella di Fumane o in alternativa all’Antica Bottega del Vino a Verona, considerato uno dei dieci templi mondiali legati al vino, oggi gestita dalle Famiglie Storiche, associazione che raggruppa diverse aziende primarie del territorio.

Sulla strada del rientro verso Verona troviamo un’altra dimora storica legata al vino ed è Villa Betteloni, risalente al XIV secolo e appartenente dal 1665 alla famiglia Betteloni, che ha tra i suoi punti di richiamo il parco di 20.000 metri, la biblioteca di circa 5.000 volumi e 30.000 metri di vigneti. Una villa poetica, in tutti i sensi, perché qui erano di casa l’Aleardi e il Carducci, ospiti dei componenti della famiglia Cesare, Vittorio e Gianfranco Betteloni, anch’essi letterati e poeti. La tappa successiva è l’agriturismo e relais Villa Sagramoso Sacchetti, dimora del XVI secolo e impresa agrituristica con cipressi, vigneti e olivi, gestita oggi come una casa patrizia al centro delle attività agricole, dove si può pernottare e vivere la quiete della campagna veronese con una splendida piscina a disposizione.

Puntando su Verona lungo l’Adige, sulla sponda sinistra incontriamo l‘insegna Signorvino, dell’imprenditore delle calze e dell’intimo Sandro Veronesi, che partendo dalla città di Giulietta sta conquistando l’Italia e ora anche l’Europa, come dimostra la recente apertura a Parigi. Prima di dedicarci alla visita della città, val la pena di effettuare una breve deviazione verso la collina di Borgo Trento, a nord dell’Adige, per scoprire le bellezze di Villa Ambrosetti, restaurata nel 2017 e trasformata in relais, che diventa anche una delle possibili soluzioni per il nostro pernottamento nei pressi della città ma fuori dal centro e in ambiente collinare, con cinque camere e due suite che prendono il nome dagli acquerelli che ritraggono i fiori del giardino.

La visita di Verona si concentra sui luoghi cruciali della città: la centralissima piazza Bra con l’Arena e i suoi duemila anni splendidamente portati, e del resto è ancora oggi la location di riferimento sia per la stagione lirica d’estate sia per gli eventi musicali contemporanei; la Casa di Giulietta, meta di pellegrinaggio degli innamorati; le piazze più belle come quelle delle Erbe e dei Signori; le chiese più importanti come il Duomo e San Zeno; il Palazzo della Ragione con la celebre scala in marmo rosso veronese, altra eccellenza della provincia di Verona che tutto il mondo conosce e apprezza; il borgo medievale di Castelvecchio oggi sede del Museo Civico e il suo straordinario e trecentesco Ponte Scaligero. Da non perdere una salita con la funicolare di Castel San Pietro per il rito del tramonto dall’alto del castello con vista sul Ponte Pietra, sull’Adige e sul centro storico. Infine, sotto il castello, alla Veronetta, si trovano il Teatro Romano, che risale al I secolo a.C., utilizzato come palcoscenico per concerti e spettacoli estivi, e poco più in là il Giardino Giusti, considerato uno degli esempi più interessanti di giardino all’italiana, con gli elementi di moda nei giardini del ‘500 e con il suo palazzo affrescato da Francesco Lorenzi, allievo di Giambattista Tiepolo, dove si trova una collezione di reperti antichi denominata Collezione Molin Giusti.
Eccellente anche la scena gastronomica, dal fine dining di Giancarlo Perbellini oggi nella storica location dei 12 Apostoli, alle pizze d’autore di Renato Bosco con Saporè Downtown o di Guglielmo ed Enrico Vuolo, alle specialità veronesi come il bollito con la pearà che i veronesi adorano mangiare alla Locanda di Castelvecchio, alle pasticcerie tradizionali come Flego oppure Tomasi.
Da Verona prendiamo la via della Valpantena, altra grande zona di produzione vinicola di vini Valpolicella, Ripasso e Amarone, per scoprire Villa Ca’ Vendri, edificio del Cinquecento con progetti attribuito al Sanmicheli, location molto richiesta per le cerimonie e gli eventi privati grazie allo splendore della sua loggia, del parco e di un viale di cipressi lungo 300 metri. A disposizione degli ospiti, inoltre, c’è un campo pratica di golf. La villa è visitabile e su richiesta è possibile pernottare in camere riservate agli ospiti. Da qui, in pochi chilometri, raggiungiamo l’ultima tappa del viaggio che si trova nella vicina Trezzolano ed è la Villa Ridolfi, tenuta composta dalla Torre e dalla casa colonica adiacente, dove potrete ammirare un cipresso ultracentenario la cui messa a dimora viene datata intorno al 1492, da cui il nome di Colombo. La torre ospita una cantina e può ospitare anche voi, in una delle sue quattro suite.