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Sardegna – Alla scoperta di Cagliari

Dopo aver visitato Cagliari, la tentazione più immediata è quella di valutare un cambio di residenza. Sarà per il clima gradevole, per la spiaggia accessibile e vivibile nove mesi l’anno, per la sorprendente bellezza del centro storico del capoluogo, per la cordialità dei suoi abitanti e per molte altre cose che si possono apprezzare immediatamente visitando la città… che si genera una sorta di “mal d’Africa” all’italiana, quando si lascia l’isola per far ritorno “in continente”. Ed è proprio questa forma di impossibilità di resistere al distacco dalla principale città sarda che ha spinto tante persone a metter su casa a Cagliari o nei suoi incantevoli dintorni, al mare o nell’entroterra. O trasformato una parentesi di lavoro in una scelta di vita, come fece l’eroe calcistico di questa città e di questa regione, l’indimenticabile Gigi Riva, il quale rifiutò i ponti d’oro offerti da società ben più prestigiose per non tradire la Sardegna che lo aveva adottato. Se non siete pronti a questo stravolgimento della vostra vita, non vi preoccupate e affrontate il viaggio con serenità perché sarà in ogni caso una bella esperienza. L’itinerario si snoda perlopiù all’interno del centro storico, ma non solo! Andremo anche giù al porto, nella celebre spiaggia del Poetto, ci avventureremo tra cantine di prestigio e in beach club da favola (stagione permettendo), senza dimenticare naturalmente chiese, musei e castelli. Incominciamo la visita da un castello, anzi: dal quartiere Castello.
Castello di Cagliari è uno dei quattro quartieri storici della città. Per la cronaca, gli altri tre si chiamano Marina, Stampace e Villanova. La particolarità di Casteddu de Susu, che tradotto dalla lingua sarda (lingua, non dialetto!) è innanzitutto la posizione predominante, perché sorge su un colle calcareo a circa cento metri di altitudine. Molti non sanno che a fondarlo furono i Pisani, i quali lo fortificarono per difenderlo dalle spedizioni di pirati e anche di nemici storici come i genovesi, che del resto hanno impresso la propria impronta in altre parti della Sardegna (per esempio nell’isola di Carloforte). Sotto le diverse denominazioni, il Castello ha sempre ospitato i palazzi del potere e le residenze nobiliari, e vi si accede per le antiche porte medievali. Nella piazza principale del Castello, che prende il nome di Piazza Palazzo, si trovano Palazzo Reale o Regio, che ospita la Prefettura e l’aula Consiliare della Città Metropolitana di Cagliari, e la Cattedrale dedicata a Santa Cecilia, ma anche la sede principale dell’Università degli studi con gli uffici del Rettorato. In quanto luogo fortificato, attorno al Castello di Cagliari troviamo le varie torri – quella dell’Elefante, di San Pancrazio, dell’Aquila – e il punto probabilmente più amato dai giovani che lo hanno scelto come luogo di incontro e di socializzazione ovvero il Bastione di Saint Remy, con la sua scalinata monumentale sormontata da un arco di trionfo, di forte impatto instagrammabile.

Da qui, del resto, il panorama è davvero emozionante e la presenza dei bar all’aperto concorrono a rendere il Bastione uno dei posti di ritrovo più amati dai cagliaritani e da chi visita la città, con la complicità di un nome che sembra studiato da esperti di marketing ma che in realtà gli appartiene da secoli. E poi troviamo, sempre nel quartiere Castello, i palazzi del potere e dei nobili: Palazzo Regio, l’ex Palazzo di Città, Il Palazzo Arcivescovile, il Palazzo delle Seziate, il Palazzo dell’Università, il Conservatorio delle Figlie della Provvidenza, il Palazzo Boyl. Tra gli edifici religiosi, oltre alla Cattedrale, compaiono nel quartiere altre sei chiese, tra cui quella di Santa Maria del Monte che oggi è sede del Sovrano militare ordine di Malta.

Una delle cose belle di Cagliari, per chi ama i musei, è che non serve fare molta strada per visitare i più importanti, che sono concentrati nella cosiddetta Cittadella dei Musei, situata all’estremità settentrionale del quartiere di Castello, e che ospita il Museo Archeologico, la Pinacoteca Nazionale, il Museo delle cere anatomiche Clemente Susini e il Museo “Cardu” di Arte Siamese. Poi, nelle vicinanze della Cattedrale, si trova il Museo del Duomo che ospita il Tesoro della Cattedrale. E nel Palazzo dell’Università è custodita la Collezione sarda Luigi Piloni.

La Cittadella dei Musei rappresenta il punto di confine con il quartiere Villanova che, come si intuisce dal nome, rappresenta una successiva tappa urbanistica della storia cagliaritana rispetto al Castello. E qui troviamo la dimora storica privata di Villa Vivaldi, di cui si ignora la data si costruzione, ma già nel secondo ‘700 era utilizzata dalla famiglia  come residenza estiva o come casino di caccia. Negli anni ’70 del secolo scorso, la dimora è stata acquistata in pessime condizioni e la nuova proprietà si è occupata del restauro conservativo che oggi ha permesso l’organizzazione di grandi eventi, cerimonie e ricevimenti a cui la villa si presta con il suo giardino pensile, la scuderia e gli orti. In particolare, il giardino pensile rappresenta uno dei fiori all’occhiello della struttura assieme agli orti ai quali è collegato attraverso una scalinata a doppia rampa.

Non molto distante dalla Villa Vivaldi si trova “golosa” attrazione imperdibile, che vanta il titolo di primo mercato al coperto d’Italia e uno dei più grandi in Europa. Si tratta del Mercato Civico di San Benedetto, costruito nel 1957 in uno spazio che al tempo era ancora di aperta campagna, a seguito della chiusura del mercato generale di Largo Carlo Felice. La sua superficie supera gli 8mila metri quadri, distribuita su due piani, per un totale di circa 180 banchi tra panetterie, insegne di frutta e verdura, carni, dolci della tradizione, prodotti biologici. Al piano inferiore si trovano invece i prodotti ittici. Per quanto riguarda invece il quartiere di Stampace, qui è assolutamente da vedere il Giardino Botanico, un’oasi di tranquillità nel cuore della città.

Mancherebbe l’ultimo dei “quattro quartieri” storici cagliaritani e per raggiungerlo dal Castello occorre scendere, perché si tratta del quartiere Marina dove si trova il lungomare. Tra le cose da vedere compaiono diverse chiese: quella di San Francesco da Paola, la Chiesa di Sant’Eulalia eretta nel XIV secolo dai Catalani nel punto in cui si trovavano la torre pisana di Lapola (antico nome del quartiere Marina) e la chiesetta di S.Maria del Porto, e poi la chiesa monumentale di Sant’Agostino; quella di San Sepolcro, quella di Santa Rosalia e quella di Sant’Antonio Abate. Da non perdere il Mutseu che comprende l’Area Archeologica di Sant’Eulalia e il Museo del Tesoro di S.Eulalia, dove vengono custoditi paramenti e opere sacre di artigiani sardi dal XVI al XIX secolo.

Per approfondire il capitolo “gusto”, Cagliari può vantare una delle sei stelle Michelin della Sardegna e si tratta di Stefano Deidda con il ristorante Al Corsaro, mentre in zona Pula c’è il Fradis Minoris dello chef Francesco Stara che oltre alla stella “rossa” può esporre quella verde della sostenibilità. Fine dining a parte, la scena cagliaritana è in fermento con locali come Josto, Is Feminas, Luigi Pomata, Sa Piola, VitaNova, Da Marino al St. Remy e Lo Scoglio in Spiaggiola Sant’Elia. Da non perdere, in tema di pasticcerie, l’ormai consolidata (dal 1964) Chez Les Negres in via Sonnino o la Pasticceria Piemontese in via Lai, ma anche Ditrizio in Via Crispi e la Pasticceria Pirani in via Pacinotti, davanti all’ingresso del Mercato di San Benedetto. Per chi ama il vino, una delle cantine più importanti e gloriose dell’intera Sardegna si trova a Serdiana, a venti km di distanza da Cagliari, ed è naturalmente Argiolas, luogo ideale per organizzare un picnic in vigna. Qualora la visita nel capoluogo sardo dovesse coincidere con la bella stagione, ecco un paio di indirizzi per trascorrere qualche ora di sole in spiaggia. Il primo è La Paillotte, sulla scogliera di Calafighera, ideale per chi si vuole rilassare lontano da rumori e affollamento; il secondo, sulla spiaggia del Poetto, è Le Palmette, che si trova nella parte cagliaritana della lunghissima spiaggia come l’Emerson, e infine, nel territorio di Quartu Sant’Elena, è Albachiara, che segue un modello totalmente diverso perché è il luogo delle feste e del divertimento. Infine, per gli appassionati di archeologia, a breve distanza dalla stazione ferroviaria e dal Teatro Massimo si trova la Necropoli di Tuvixeddu, una delle più grandi del periodo punico-romano in Europa, per esplorare le antiche tombe scavate nella roccia.