Per un itinerario veneziano alla scoperta delle dimore storiche aperte al pubblico, non è sufficiente fermarsi in laguna. Spostarsi in “terraferma”, come i veneziani definiscono tutto quel che non appartiene alla città storica, è un passo fondamentale per scoprire le meraviglie edificate dalla nobiltà veneziana laddove era solita trascorrere le proprie antiche vacanze lontano dagli affari e dalle occupazioni presenti tutto il resto dell’anno. E poiché all’epoca i mezzi di trasporto erano quel che erano, la terra identificata come il luogo della villeggiatura per antonomasia era rappresentata dalla vicina Riviera del Brenta ovvero da quella serie di borghi caratterizzati dal passaggio del Brenta, che qui fu prima fiume e poi – quando i veneziani ne deviarono il corso per proteggere la Serenissima dal progressivo rischio di interramento – naviglio.
Il percorso che affronteremo ci porterà dal centro storico di Venezia a quello di Padova e la buona notizia è che si può affrontare in vari modi: auto, bicicletta per chi ama pedalare oppure via fiume con un battello, grazie al servizio offerto dalla compagnia di navigazione I Battelli del Brenta, esperienza davvero unica e che ci consente, peraltro, di accedere alle ville della Riviera direttamente dal Naviglio come avveniva una volta. Ma torniamo a Venezia e scopriamo dove poter pernottare prima di iniziare a scoprire le meraviglie della città di San Marco. E la buona notizia è che ci sono ben tre possibilità di farlo in una dimora storica A.D.S.I..
Scegliete la vostra in base alla logistica e alle preferenze individuali. Noi intanto fissiamo la partenza dall’unica piazza denominata come tale, perché tutte le altre prendono il nome di “campo”: naturalmente si tratta di piazza San Marco, dove si trovano la Basilica di San Marco che custodisce le spoglie dell’evangelista – trafugate dai veneziani in maniera a dir poco rocambolesca da Alessandria d’Egitto, dove erano custodite; vennero infatti trasportate su un carro con carne suina per evitare i controlli dei soldati musulmani – e poi diversi musei da visitare (Museo Correr, Biblioteca Marciana, Museo Archeologico…), i celebri caffè Florian e Quadri, la torre dell’Orologio, il campanile crollato e poi ricostruito, fino ad arrivare in bacino per ammirare le due colonne, quella di San Marco e quella di San Todaro, che davano il benvenuto a chi proveniva via mare nel cuore della città.
Immancabili sono poi la visita a Palazzo Ducale, sede del dogato, e il passaggio del ponte della Paglia per ammirare il celeberrimo ponte “dei Sospiri” che conduceva i condannati al carcere dei Piombi, dove fu detenuto anche Giacomo Casanova, protagonista di un’evasione anch’essa rocambolesca. Da qui o si prosegue lungo la fondamenta per avventurarsi in una passeggiata lungo il bacino fino ai Giardini e poi volendo continuando fino l’Arsenale, che era la “fabbrica di guerra” dei veneziani. Qui oltre al Museo Navale ci si può immergere nel contemporaneo grazie alle esposizioni internazionali d’arte e d’architettura organizzate da La Biennale di Venezia che definiscono un occasione unica al mondo per godere di spazi antichi reinterpretati dai più grandi artisti ed architetti attuali. In alternativa ritorniamo verso la piazza per raggiungere poi la chiesa di Santa Maria Formosa che merita una visita, così come il Museo della Fondazione Querini Stampalia dove alle opere d’arte si unisce la possibilità di ammirare una biblioteca da oltre 400mila volumi. E dietro Santa Maria Formosa troviamo la nostra prima dimora con possibilità di pernottamento, Hotel Scandinavia, proprietà della famiglia Tinacci, luogo ideale per rivivere i fasti della Venezia settecentesca. Il nome di questa struttura è legato al fatto che in passato era adibita agli scambi commerciali con i Paesi scandinavi. Le sue 33 camere sono arredate con mobili d’epoca e sontuosi lampadari in vetro di Murano. E la posizione dello Scandinavia è davvero strategica per chi vuole pernottare tra Rialto e San Marco.
Proseguendo invece verso la Ferrovia, oltrepassiamo il ponte di San Canciano e in calle larga dei Proverbi troviamo Hotel Giorgione, che può vantare una vera unicità per Venezia: la sua è l’unica corte con piscina di Venezia città.
Dal Giorgione, entriamo in Strada Nuova, la via più trafficata – fortunatamente solo di passanti e non di automobili (che in tutta la laguna troviamo solo nelle isole del Lido e di Pellestrina) – dell’intera città, perché è quella che porta da Piazzale Roma e dalla Ferrovia fino a Rialto. Superando il Fondaco dei Tedeschi, antico punto di approdo delle merci provenienti dalla Germania – e anche il nome e la storia di questo palazzo fanno capire come Venezia sia stata, fin dal Medioevo, la prima vera città internazionale del mondo – e oggi paradiso dello shopping di alta gamma, ci troviamo di fronte alla statua di Carlo Goldoni in campo San Bartolomio, da dove ci dirigiamo verso il ponte di Rialto. Dopo la foto di rito in uno dei luoghi iconici di Venezia, torniamo verso la riva di partenza e passeggiamo lungo la Riva del Ferro per poi rientrare dal Canal Grande proseguendo in direzione del teatro Goldoni, il più importante tra quelli dedicati agli spettacoli di prosa, raggiungendo così campo San Luca e a seguire campo Manin, da dove si raggiunge un’altra celebre “foto” veneziana come quella della scala a chiocciola detta “Bovolo” di Palazzo Contarini. Continuiamo poi verso campo Santo Stefano, piazza cara ai veneziani e ai turisti che vogliono godersi un aperitivo ammirando la statua di Niccolò Tommaseo, ci incamminiamo verso il ponte in legno dell’Accademia, il terzo dei ponti storici sul Canal Grande (dopo quello della Ferrovia e naturalmente quello di Rialto), ma prima del ponte deviamo leggermente verso il campiello Pisani dove si trova la seconda dimora storica del nostro itinerario, Palazzetto Pisani, affacciato sul Canal Grande e trasformato in boutique resort con l’aggiunta de Il Pisanino Dining & Bar, luogo dedicato alla food experience con la possibilità davvero unica di una cena sul balcone esposto verso la basilica della Salute. Oltre il ponte dell’Accademia si trovano decine di luoghi imperdibili, che citiamo rapidamente: naturalmente le Gallerie dell’Accademia, la collezione Peggy Guggenheim che raggiungiamo prolungando verso La Salute e, deviando invece verso sud, lo Squero di San Trovaso dove si costruivano e riparavano le gondole, fino a toccare la fondamenta delle Zattere che sono il luogo preferito dai veneziani nelle giornate assolate della fredda stagione, essendo esposte a sud. Da qui prendiamo un vaporetto possiamo imbarcarci verso l’isola della Giudecca o in alternativa verso piazzale Roma, da dove inizia il nostro viaggio in terraferma se scegliamo la soluzione automobilistica, perché è a piazzale Roma che arrivano macchine e autobus, mentre per la soluzione battello si parte dal Bacino di San Marco.
Le ville del Brenta sono davvero tante e tra queste la più imponente è senza dubbio Villa Pisani a Stra, oggi sede di un museo nazionale, celebre anche per il suo labirinto di siepi. Da non perdere, tra le altre, la Malcontenta di Palladio, la Valmarana a Mira che in realtà è una coppia di barchesse perché la villa centrale è andata purtroppo distrutta, villa Widmann sempre a Mira, villa Angeli a Dolo e villa Pisani “La Barbariga” nei pressi di Stra. Da visitare anche il centro storico di Dolo, quello che più ha conservato la propria vocazione di città d’acqua. E sempre a Dolo troviamo Villa Tron Mioni, dimora ottocentesca costruita sulle ceneri del palazzo originario dei Seicento, il cui rogo ha fortunatamente risparmiato l’oratorio ottagonale. Al suo interno sono disponibili tre appartamenti ricavati dal restauro della barchessa e due camere doppie nel corpo centrale della villa; gli ospiti hanno libero accesso al bellissimo parco privato attrezzato anche per le colazioni all’aperto e che si trova nei pressi del corso del Naviglio Brenta.
Infine, quando già siamo in prossimità di Padova, deviamo leggermente verso nord per andare alla scoperta di Villa Selvatico da Porto, nel territorio comunale di Vigonza, edificata a partire dalla fine del 1400, tipico esempio di dimora patrizia di campagna dove sono stati ricavati 6 appartamenti indipendenti e circondati da un ampio giardino con piscina. Tra un tuffo e l’altro, questa dimora rappresenta la soluzione ideale per visitare il centro storico di Padova con le sue principali attrazioni tra cui naturalmente compaiono la Basilica di Sant’Antonio, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, e la Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto e patrimonio Unesco dal 2021.
Tra una visita e l’altra, ecco infine un elenco “essenziale” di ristoranti, “bacari” veneziani e posti da visitare con l’intento dello shopping culturale, tenendo in considerazione il fatto che l’artigianato veneziano rappresenta un punto di riferimento a livello mondiale per la qualità e la ricercatezza delle proprie creazioni. Tra i ristoranti storici consigliamo Harry’s Bar, Do Forni e Corte Sconta, mentre per il fine dining ci sono il Glam dell’hotel Palazzo Venart e il Quadri dei fratelli Alajmo. Tra i bacari (nome con cui a Venezia sono indicate le osterie dove degustare i cicchetti ovvero gli assaggini di pesce o carne), da non perdere la storica Osteria Ca’ d’Oro “Alla Vedova”, con le due celebri polpette, e Cantina Do Spade. A livello di pasticcerie, l’istituzione di Venezia è Rosa Salva, che conta diversi punti vendita: a carnevale questo è il regno delle “frittelle” ripiene di crema. Per comprare il vetro di Murano occorre prestare attenzione, perché l’inganno è dietro l’angolo: suggeriamo questo elenco di negozi selezionati da Promovetro e autorizzati all’uso del marchio collettivo “Vetro artistico Murano”. Infine, per i tessuti pregiati, non andate via da Venezia senza aver visitato un’istituzione come la Tessitura Luigi Bevilacqua.