Palladio. Basta il cognome del grande architetto cinquecentesco per proiettare nella fantasia del viaggiatore un itinerario che ha come punto di riferimento il territorio regionale del Veneto e in particolare la provincia di Vicenza, dove ci concentra la maggior parte delle ville progettate per l’aristocrazia e per gli esponenti dell’alta borghesia dell’epoca. Fortuna vuole che questi edifici, che per la grande maggioranza sono ancora vissute e gestite dalle famiglie proprietarie, abbiano superato le prove del tempo, delle guerre e degli incendi e siano oggi visitabili, peraltro senza dover percorrere troppa strada tra una dimora e l’altra. Il viaggio permette agli appassionati della storia della Serenissima Repubblica di Venezia – che ai tempi del Palladio era al suo massimo splendore – di scoprire le meraviglie del centro storico di Vicenza, una città-gioiello con il suo Teatro Olimpico, anch’esso progettato da Palladio e famoso per essere il teatro “indoor” più antico del mondo, la sua Basilica Palladiana, Piazza dei Signori e molte altre attrazioni, compreso il celebre santuario della Madonna di Monte Berico, edificata sulla sommità del colle che domina la città. E sempre a Vicenza si può approfondire la conoscenza di alcune delle eccellenze legate all’artigianato del centro storico e della sua provincia, a cominciare da quelle orafe.
Una tappa d’obbligo, nella centralissima Piazza dei Signori, è quella nella bottega di Daniela Vettori, inserita nel circuito Wellmade che seleziona i migliori artigiani d’Italia. Per non parlare poi delle specialità gastronomiche, dove primeggia l’arte del “bacalà alla vicentina” di cui a Sandrigo, a soli 7 km di distanza da Vicenza, si trova la sede dell’omonima Confraternita, una delle più attive e rispettate nella difesa della tradizione culinaria e nella diffusione della ricetta originale: se volete gustare questo piatto delizioso, il sito della Confraternita presenta un nutrito elenco di ristoranti e gastronomie come lo storico Palmerino a Sandrigo. Tra un gioiello e un piatto di stoccafisso, si corre il rischio di dimenticare la vera ragione che ha spinto il turista a scegliere Vicenza e non è proprio il caso…
Torniamo quindi alle ville palladiane partendo dal cuore del capoluogo dove si trova Palazzo Valmarana Braga, progettato da Palladio nel 1565 per volere del conte Alvise Valmarana, dove è anche possibile pernottare negli appartamenti presenti all’interno della proprietà, soluzione ideale per non limitarsi ad ammirarne la bellezza della facciata di recente restauro, ma anche lo scalone adornato da statue e busti e la maestosità degli spazi interni con i lampadari di Murano e con i dipinti di Giulio Carpioni. Poco lontano dalla stazione ferroviaria si trova una meravigliosa dimora la cui fama è legata non al Palladio, essendo stata edificata nella seconda metà del Seicento, bensì agli affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, presenti in ben 13 sale e risalenti al 1757. Si tratta di Villa Valmarana ai Nani ed è aperta tutti i giorni come sede museale, disponendo anche di un bookshop e di una caffetteria interna. Subito dietro questa dimora si staglia la forma armonica della villa probabilmente più conosciuta tra quelle progettate da Palladio ovvero Villa Almerico Capra detta “La Rotonda”, commissionata al grande architetto da Paolo Almerico e poi ultimata sotto la direzione di Vincenzo Scamozzi per i fratelli Capra, che acquisirono l’immobile alla fine del ‘500.
La tappa successiva riguarda una dimora che si trova poco fuori Vicenza, la cui notorietà è legata agli affreschi di Giambattista Tiepolo e alla presenza di un parco monumentale realizzato a metà ottocento sulla base di un progetto dell’architetto milanese Balzaretti: si tratta di Villa Zileri Motterle ed è anch’essa visitabile con un percorso museale che prevede l’ingresso al piano nobile affrescato dal Tiepolo, al parco storico monumentale, al suggestivo ambiente voltato decorato da conchiglie che prende il nome, per l’appunto, di “Grotta delle Conchiglie” e alla seicentesca Cappella di San Francesco.
Spostandoci verso la valle del torrente Agno troviamo le due dimore successive del nostro itinerario vicentino. La prima, a Castelgomberto, prende il nome di Villa da Schio, di scuola palladiana ma realizzata circa un secolo dopo la scomparsa di Palladio, su progetto attribuito all’architetto Antonio Pizzocaro, con parco settecentesco e giardino all’italiana caratterizzato da una teoria di statue in gran parte di Orazio Marinali, che è uno dei maggiori scultori dell’epoca, ed altri autori che rendono unica questa esperienza grazie anche ad una app interattiva che “gioca” con le statue. Oltre alle visite e alla possibilità di affittare la dimora per cerimonie ed eventi di charme, la villa, dispone di alcune residenze affittabili per periodi di media durata.
Nella vicina Trissino si trova invece Villa Trissino Marzotto, la cui storia risale agli inizi del XII secolo come castello della famiglia Trissino per poi diventare una residenza di campagna e dal 1951 è di proprietà della famiglia Marzotto che, previa prenotazione, consente la visita della dimora e del parco dove si trovano alberi con oltre duecento anni di vita.
Infine, scendendo verso Lonigo, bisogna superare il centro del comune per giungere alla frazione di Bagnolo ed ecco un’altra villa progettata dal Palladio nel lontano 1542: si tratta di Villa Pisani Bonetti, al cui interno si trova una collezione internazionale di arte contemporanea e che oltre alla visita squisitamente culturale offre la possibilità di un’esperienza memorabile di natura gastronomica nel suo ristorante, Osteria del Guà, i cui piatti abbracciano il territorio e la cucina italiana mediterranea. Per concludere questo itinerario vicentino occorre risalire fino alla parte settentrionale della provincia, raggiungendo dei centri di fama come Bassano del Grappa e come Thiene.
A Bassano, dopo aver ammirato il celebre Ponte degli Alpini – anch’esso frutto del genio di Palladio, che lo progettò nel 1569 – e aver degustato le specialità della Grapperia Nardini tra cui il celebre aperitivo Mezzoemezzo, è visitabile Villa Angarano, il cui corpo centrale di epoca barocca si staglia tra le barchesse palladiane, poiché fu proprio al Palladio che nel 1548 il proprietario dell’epoca, Giacomo Angarano, affidò il progetto della dimora; oltre alle visite, qui è il caso di programmare un wine tasting perché la villa è anche cantina di produzione dei vini tipici del territorio che rientra nella DOC Breganze. Da qui si può continuare verso Nove, celebre per le sue ceramiche e Marostica che è una deliziosa cittadina alle pendici dell’Altopiano di Asiago, in cui ogni due anni rivive la leggenda della Partita a Scacchi a Personaggi Viventi. I due castelli medievali e le mura fortificate rievocano le antiche origini del territorio.
Si concludono le visite al Castello di Thiene posto al centro dell’omonimo paese. Caposaldo nell’evoluzione delle ville venete, circondato da un parco monumentale, è un edificio della metà del XV secolo che fonde le caratteristiche del castello con quelle della villa di cui contiene tutti gli elementi dell’alfabeto palladiano, del palazzo veneziano e della “casa-fondaco”, intesa come abitazione e luogo di commercio al tempo stesso. Il percorso di visita è stata recentemente arricchito da installazioni multimediali interattive che rendono la visita attraverso le sue sale ancora riccamente arredate e decorate un’esperienza moderna che si conclude nelle settecentesche scuderia che costituiscono un esempio unico e straordinario da non mancare. È visitabile tutto l’anno, si può pernottare ed è affittabile per eventi. E a proposito di artigiani noti in tutto il mondo, salendo verso Bassano val la pena di visitare un’azienda che ha legato la propria fama nella ceramica al connubio tra la tradizione della località di Nove e il design contemporaneo come Stylnove.
Rientrati a Vicenza mentre gli appassionati di stampa d’arte non possono mancare l’appuntamento con la Litografia Busato, nel centro di Vicenza, dove al primo piano del palazzo è visitabile la mostra permanente dell’archivio storico della stamperia il cui titolare, Giancarlo Busato, porta avanti una tradizione fondata sulle tecniche artigianali della stampa artistica. Non c’è un periodo migliore per visitare la provincia di Vicenza: si può fare tutto l’anno, magari evitando i periodi più caldi e anche le occasioni in cui, come nel caso della fiera Vicenza Oro, diventa più difficile trovare posto in città.