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Puglia – Il tour delle masserie tra Bari, Taranto e Brindisi

Questo itinerario spazia tra la Puglia ormai diventata destinazione turistica internazionale – quella compresa tra Bari e Brindisi – e la Puglia che è destinata a diventarlo, o almeno questa è la speranza per una zona, quella tarantina, che avrebbe tutte le carte in regola per attrarre sempre più ospiti internazionali ed è stata condizionata in negativo da un modello di sviluppo ancorato a un’epoca ormai superata. Tra i due estremi, quello adriatico e quello ionico, c’è la Puglia rurale, fatta di masserie che rappresentano il nuovo oggetto del desiderio per chi sta investendo nel recupero e chi vorrebbe assicurarsi una dimora di campagna dove coltivare gli olivi, entrare in una denominazione importante per la produzione dei vini locali o semplicemente investire i propri risparmi in una proprietà destinata a rivalutarsi nel tempo. Il rischio sempre presente è quello di snaturare un territorio che mantiene una forte identità, fatto di centri storici meravigliosi e supportato da una rete di trasporti molto valida, soprattutto nel confronto con altre zone del Mezzogiorno. Partiamo dunque dal capoluogo di regione, Bari, per andare alla scoperta di tutte le altre realtà.
Bari vecchia oggi è un luogo sicuro, e potrete dedicarvi alla visita dei vicoli della città senza troppe complicazioni pensando che, fino a trent’anni fa, un itinerario alla scoperta delle tante specialità gastronomiche e su tutte la focaccia barese – da provare quella del centralissimo panificio Santa Rita – non era praticamente possibile per chi non conosceva bene Bari vecchia. Siamo nel quartiere di San Nicola, che si stende tra i due porti di Bari, quello vecchio e quello nuovo, affacciato sul lungomare e risalente al Medioevo, all’ombra del Castello Normanno Svevo. Da visitare innanzitutto è la Basilica di San Nicola, edificata nel 1089 per custodire le spoglie di San Nicola di Myra, che si trovano nella cripta della basilica divenuta meta di pellegrinaggio sia cattolico che ortodosso, tanto che in questa chiesa si celebrano le funzioni di entrambi i riti.

Dopo aver dedicato una mezza giornata almeno al centro di Bari, iniziamo il nostro viaggio in direzione sud lungo la costa raggiungendo Polignano a Mare, luogo natale di Domenico Modugno la cui statua a braccia aperte, a simulare l’azione del “volare” della sua più nota canzone, domina il lungomare, ma le ragioni per visitare Polignano vanno oltre il richiamo del cantante italiano di musica leggera più celebre al mondo, perché il centro storico è davvero delizioso e offre immagini da cartolina nel suo essere edificato a picco sul mare; da vedere le grotte marine, la spiaggetta di Lama Monachile sempre presa d’assalto – per un’esperienza più rilassante suggeriamo Cala San Giovanni, spiaggia attrezzata in località San Giovanni – e la terrazza dei tuffi che poi è una residenza privata spesso utilizzata per imprese realizzate da tuffatori decisamente esperti. In caso di fame, in piazza Aldo Moro c’è la sede originaria di Pescaria, che da qui ha diffuso in Italia il trend del panino con il polpo. A breve distanza, in direzione Monopoli, troviamo il complesso monumentale di Masseria Spina (XI-XVIII), inserito in sette ettari di parco della piana degli ulivi secolari, oggi adibito a resort con diversi ristoranti e location per eventi, ma anche destinazione per un tour enogastronomico che consente di compiere un viaggio in 1200 anni di storia tra Necropoli, Chiesa Minore del XI Secolo, Torre Fortificata, antico frantoio ipogeo, tintoria, Masseria Spina Grande e Chiesa dell’Immacolata in stile Barocco. Da qui inizia il tratto di mare diventato meta di un turismo di fascia sempre più alta grazie alla presenza di realtà dell’hotellerie di lusso come quelle del gruppo Egnazia Ospitalità Italiana (Masseria San Domenico e Borgo Egnazia), che hanno trainato altri big player del comparto tra cui Rocco Forte Hotels. Così il litorale di Capitolo, Savelletri e Torre Canne è caratterizzato da prezzi molto alti e da un livello di servizio che tende a soddisfare le esigenze della clientela alto spendente di questi hotel e resort dove c’è una presenza molto elevata di nordamericani. Da visitare in zona: il Museo archeologico nazionale e Parco archeologico di Egnazia, il centro storico di Monopoli con il Castello di Carlo V e il Porto vecchio, e poi soprattutto la “città bianca” di Ostuni, il cui colore accecante è dovuto alla tradizione di imbiancare le case ricorrendo all’utilizzo di calce, probabilmente per ragioni legate alla prevenzione dei contagi. La bellezza del centro storico e lo sviluppo turistico del territorio, sostenuto dalla presenza dell’aeroporto di Brindisi, hanno trasformato questo borgo in un centro pieno di negozi, hotel e ristoranti, tra i quali val la pena di provare Operaprima nel centralissimo corso Vittorio Emanuele.

E a poca distanza dalla città bianca troviamo la seconda dimora storica del nostro itinerario. Masseria Paradiso è un complesso risalente al XVII secolo e composto da tre corpi di fabbrica disposti a “corte chiusa”. Oggi è adibita a b&b, immersa in 8 ettari di uliveto secolare e frutteto, e si trova in posizione tattica sia rispetto al mare sia per andare alla scoperta della valle d’Itria. E non lontano, ma già in direzione Brindisi, ecco il Castello Dentice di Frasso, in località San Vito dei Normanni, unico castello della Puglia tuttora abitato dai proprietari di cui porta il nome, la cui torre quadrata risale al 1100, che offre la possibilità di soggiornare al suo interno e di cenare a lume di candela con il camino acceso nella stagione invernale, ma anche di effettuare una semplice visita. La visita al borgo medievale di Ceglie Messapica ci apre le porte della Puglia più interna e qui c’è da vedere innanzitutto il Castello Ducale, ma a seguire possiamo ammirare la Piazza del Plebiscito poi la Torre dell’Orologio, costruita verso la fine dell’Ottocento. Proseguendo in direzione San Paolo troviamo una masseria che rappresenta il punto ideale dove fare base per organizzare le successive escursioni nelle località circostanti, da Martina Franca a Locorotondo fino a raggiungere la celebre Alberobello, città dei trulli. Si tratta di Masseria Tagliente, rara testimonianza del passato perché ha mantenuto la sua originaria destinazione di luogo di villeggiatura del proprietario e di azienda agricola e zootecnica. La casa padronale risale alla metà dell’Ottocento e dominava una proprietà dove da sempre si allevano vacche, pecore, capre e i cavalli murgesi, unica razza autoctona italiana. Da maggio a ottobre questa masseria offre un servizio di pernottamento con prima colazione ed è location per eventi.

Abbandonata la masseria, ci spostiamo su Martina Franca che offre diverse attrazioni (Palazzo Ducale, Basilica di San Martino, Chiesa di San Domenico) e soprattutto diverse macellerie, che qui svolgono non solo la funzione di vendita ma anche di braceria, e sono i famosi “fornelli” dell’entroterra pugliese: tra una “bombetta” e l’altra, dovete provare la più famosa specialità di Martina Franca, il capocollo, ma senza esagerare, soprattutto se siete a caccia di capi d’abbigliamento di fascia top – che impongono di mantenere la linea – come quelli di Tagliatore, marchio prestigioso che qui nasce e da qui ha conquistato la scena mondiale grazie alle sue giacche e ai suoi completi maschili – ma anche la linea femminile è in pieno decollo – caratterizzati dallo stile di Pino Lerario, designer e figlio del fondatore.

Proseguiamo attraversando il Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, dove si trova un patrimonio rupestre unico al mondo e fonte di ispirazione per film e romanzi. E da Palagiano raggiungiamo la Masseria San Mama, in località Castellaneta, ormai in prossimità delle spiagge dello Ionio al confine tra Puglia e Basilicata. Fondata nella seconda metà del Settecento, appartiene da sempre alla famiglia del Marchese Giovinazzi di Ducenta e un tempo era abitata da oltre cento persone che qui lavoravano stabilmente, per aumentare naturalmente durante il periodo di raccolta. Oggi viene utilizzata come location per eventi e cerimonie.

Nel risalire verso Bari, è d’obbligo una sosta a Gioia del Colle, che rappresenta la capitale casearia della Puglia grazie alle sue straordinarie mozzarelle e burrate, e da qui sarebbe il caso di deviare il percorso per raggiungere Putignano, località del famoso Carnevale, visitando le vicine Grotte di Castellana, uno dei complessi speleologici di origine carsica più stupefacenti d’Italia. A quel punto, tornando verso Bari via Acquaviva delle Fonti, c’è un’ultima deviazione da effettuare per raggiungere l’entroterra di Bisceglie, dove andremo a scoprire prima il Dolmen della Chianca, risalente all’età del bronzo, e poi, come gran finale, un’antica masseria fortificata che oggi risponde al nome di Villa Fenicia, storico luogo di produzione dell’olio extra vergine di oliva, oggi destinata ad accogliere ospiti che oltre a rilassarsi nel parco e in piscina, hanno la possibilità di degustare la etnobotanica dei fratelli Montaruli, in arte Mezza Pagnotta, e i vini e gli oli qui prodotti.